Un atelier dedicato alle icone, originale progetto a Lavanderie

Paola Rigamonti, iconografa segratese, all’interno del laboratorio "Le Mirofore" dedicato all’arte sacra

All’interno dell’oratorio un laboratorio dove imparare la tecnica per realizzare le preziose opere d’arte sacra. Visite sabato 14 e domenica 15 settembre

Si chiama “Le Mirofore”, ha sede in via Redecesio 1, a Segrate e vuole diventare un punto di incontro e formazione nell’arte della creazione di icone. Nasce dall’idea di Don Roberto di dedicare uno spazio all’attività di una iconografa lecchese di lunga esperienza che da qualche anno risiede a Segrate: Paola Rigamonti, che è anche docente di religione nelle scuole del territorio.

L’atelier, che porta il nome delle discepole (Le Mirofore) che per prime trovarono il sepolcro vuoto dopo la resurrezione, è ospitato nei locali della parrocchia di Lavanderie e sarà inaugurato venerdì 13 settembre alle 20 alla presenza del Vicario episcopale don Antonio Novazzi. Sabato 14 e domenica 15, durante la Festa del Crocefisso, sarà poi aperto e visitabile da appassionati e curiosi (qui la locandina con gli orari).

E sicuramente può risvegliare la curiosità di molti questo laboratorio d’arte dal sapore antico, antichissimo, visto che le prime icone risalgono ai primi secoli dopo la nascita di Cristo. Ma cosa sono le icone? Sono raffigurazioni sacre dipinte a mano su tavole di legno, secondo canoni e modelli ben precisi tramandati da millenni, con tecniche artigianali di grande raffinatezza e perizia. Ma sono anche molto di più.

«Possiamo dire che sono come delle “passaporte” – spiega Paola Rigamonti prendendo a prestito una metafora herrypottiana – finestre sul trascendente, nel senso che non raffigurano solamente qualcosa, ma ci mettono in relazione, siamo presenti a quell’evento o al soggetto rappresentato, tanto da percepirsi guardati ed amati».

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Un valore dunque spirituale, simbolico, ma anche concreto, visto che per realizzare è necessaria una grande cura e una tecnica molto raffinata, con materiali preziosi. «Si utilizzano materiali della tradizione pittorica antica: terre, minerali, tempera all’uovo, doratura con foglie d’oro», spiega mentre mostra i colori in polvere e come vengono trasformati in pitture da utilizzare sulla tavola.

Ogni passaggio è in mostra durante il weekend come alcune icone realizzate da Paola Rigamonti. Nei prossimi mesi partiranno i corsi, aperti ad adulti, ma anche ad adolescenti, per avvicinarsi al mondo affascinante di questa arte e realizzare la propria prima opera.

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