Sentire recitare in greco o latino non è certamente esperienza di tutti i giorni. E può forse sembrare qualcosa di ostico o noioso. Eppure… se a farlo sono ragazzi liceali che alternano a recitazioni classiche, letture di poesie contemporanee e musica suonata dal vivo… beh, il risultato finale è una serata godibile per tutti, a riprova che i grandi classici, di oggi o di ieri, parlano al cuore e non hanno età.
L’occasione per scoprirli è stata la Notte Nazionale dei Licei Classici che si è svolta venerdì 11 gennaio. Tra gli oltre 400 licei che hanno aderito alla manifestazione, c’era anche il Machiavelli che, nella sede di via Rivoltana, ha organizzato una serata davvero speciale. Centinaia le persone che hanno partecipato: gli studenti del classico, ma anche i “colleghi” dello scientifico, genitori, docenti e curiosi. Ogni momento musicale, teatrale o di recitazione è stato ideato e interpretato dai ragazzi, coordinati dagli insegnanti.
«Una grande soddisfazione vedere l’entusiasmo degli studenti», commenta la professoressa Lucia Piga, insegnante storica del Liceo Classico Machiavelli. In tutto i ragazzi del classico sono una sessantina, divisi in quattro classi. Quattro perché manca un anno, il quarto: una classe che non è stato possibile far partire nel 2015 per mancanza di adesioni. «È stato un brutto colpo per noi – conferma la professoressa Piga – ma abbiamo scontato la crisi dei classici che in quel momento attraversava tutta Italia». Dopo quell’annus horribilis l’istituto decise di spostare la sede del classico da via Milano a via Rivoltana, creando un vero e proprio polo liceale e lasciando invece in via Milano la parte tecnico-professionale del “Machia”. «Siamo ripartiti con i cosiddetti “piedi di piombo” – ci spiega Piga – perché non sapevamo che futuro avrebbe avuto il nostro classico. Abbiamo quindi attivato una “classe articolata”, composta cioè da studenti iscritti al classico e studenti che avevano optato per lo scientifico».
L’esperimento, che oggi è al terzo anno, è stato in realtà un unicum nella storia del Machiavelli, perché già dall’anno successivo, il 2017, sono tornate a salire le iscrizioni, tanto da poter far ripartire a pieno regime l’indirizzo classico. «Oggi abbiamo una prima e una seconda liceo con un buon numero di studenti – ci conferma la professoressa – e la tendenza è quella di una ripresa complessiva e consolidata del liceo classico». Una tendenza in effetti confermata anche a livello nazionale: nel 2018, il 55,3% degli studenti usciti dalle scuole medie ha optato per un liceo. Di questi il 6,7% ha scelto il classico, lo 0,1% in più rispetto all’anno precedente.
Come saranno quest’anno i numeri lo vedremo tra poco: proprio in questi giorni sono in corso le iscrizioni da parte delle famiglie, che hanno tempo fino al 31 gennaio per fare la propria scelta. E allora le ultime parole sul perché scegliere il “Machia” e non, ad esempio, un più “blasonato” liceo milanese le lasciamo alla appassionata professoressa di latino e greco. «Siamo un liceo più a misura di adolescente – spiega la docente – Proprio perché abbiamo numeri di studenti contenuti, possiamo seguire da vicino ogni studente, in modo accurato: questo permette una più facile comunicazione sia all’interno della scuola, sia con i genitori. Invito tutte le famiglie a considerare la scelta di un liceo dell’hinterland, a mio avviso la migliore per i ragazzi».
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