Il dovere di ricordare per fare in modo che quella tragedia non si ripeta, che quell’atrocità non trovi più spazio. Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria, dal 2000 è il giorno nel quale si ricorda la Shoah. Segrate si prepara a fare la propria parte con la presentazione di un libro ambientato in quel periodo, che racconta la vita in un campo di concentramento vista con gli occhi di una bambina. “Susanna e gli orchi” è un volume di Albe Edizioni scritto a quattro mani da due piemontesi, Mariella Ottino e Silvio Conte, entrambi insegnanti di scuola media.
La protagonista del libro, che verrà presentato al Centro Verdi alle ore 16 del 27 gennaio appunto, finisce in lager nazista insieme ai suoi genitori, che una volta deportati riescono a tenere la figlia con loro nascondendola in un buco scavato all’interno della baracca nella quale sono stipati. Susanna trascorre intere giornate in solitudine, sottoterra, e per affrontare questa prova durissima inventa un amico immaginario, un principe topo, che la trascina in un mondo parallelo nel quale si organizza la resistenza contro gli orchi cattivi. Il volume è completato dalle illustrazioni dell’argentino David Rodriguez.
All’evento del Verdi (che è a ingresso libero) saranno presenti gli autori e a fare gli onori di casa sarà l’assessore alla Cultura, Gianluca Poldi. “Crediamo che tra i compiti più alti che ci sono stati consegnati per dirci Uomini – commenta quest’ultimo – vi sia quello di saper raccontare anche questa tragica Memoria alle nuove generazioni. Come adulti, come genitori e nonni, come insegnanti o semplicemente come persone, ciascuno di noi ha un proprio ruolo nel trovare parole per non dimenticare e per evitare che simili nefandezze si ripetano, anche sotto mentite spoglie. Cogliere un’opportunità come questa è un dovere civile, vitale”.
L’anno scorso, con una serata di canti, musiche e danze della tradizione ebraica e con letture tratte dal libro “Il cielo spora l’inferno di Sarah Helm”, che racconta la drammatica storia di Ravensbruck, campo di concentramento femminile, si era posto l’accento appunto sull’Olocausto delle donne. Stavolta, il focus è quello dei bambini, strappati all’infanzia e alla vita dalla barbarie nazista. “Susanna e gli orchi” racconta queste vite spezzate, con la protagonista che solo da adulta riuscirà davvero a ricordare quei momenti cacciati a forza in un buco della memoria per riuscire a sopravvivere.
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