Polemiche sul supermercato di Lavanderie. Ecco cosa ci sarà all’interno

L'area verde tra Cassanese e Chiesa della Beata Vergine dove sorgerà il nuovo polo commerciale

Non si placa la polemica politica sullo spostamento dell’area commerciale “Tend” dall’ingresso di Milano 2 – ora “Giardino Megalizzi” (di cui abbiamo parlato qui) – a Lavanderie di Segrate, sul terreno di fronte alla Chiesa della Beata Vergine Immacolata. A tornare all’attacco è la Lega, che dopo aver incassato la replica del sindaco alla prima offensiva datata 6 maggio, risale sul ring lanciando nuove accuse all’amministrazione Micheli. Andiamo per ordine. 

LA STORIA DEL SUPERMERCATO

La vicenda, esplosa nelle ultime settimane in concomitanza con la decisione della giunta di intitolare il fazzoletto di terra compreso tra la Cassanese e la moschea al giovane reporter ucciso a Strasburgo, risale in realtà al 2015. Poco prima delle elezioni comunali, infatti, l’ex amministrazione dispose l’atterraggio di volumetrie commerciali previste nel Centroparco (derivanti dalla cessione di aree al Comune da parte dei proprietari nel grande puzzle per la formazione del parco cittadino) a quell’area a ridosso del rondò dell’aeroplanino, stretta tra la provinciale e via Fratelli Cervi propprio di fronte alla moschea. Una scelta controversa, passata senza i voti in giunta dell’allora vicesindaco Mario Grioni e dell’assessore forzista Guido Pedroni, e che per alcuni costò le elezioni al centrodestra. Ma l’edificazione su quell’area fu bloccata da Micheli, che con uno dei suoi primi atti da sindaco congelò il progetto per poi spostarlo – con l’avallo della maggioranza in Consiglio comunale – nell’area verde di fronte all’Esselunga, a Lavanderie.

COSA CI SARÀ NELL’AREA COMMERCIALE

A breve è previsto il via dei lavori per la costruzione del polo commerciale che si svilupperà su 17mila metri quadrati (3.500 di superficie di vendita) e sarà costituito da un discount della catena “Aldi”, da un ristorante e da una piccola galleria di negozi oltre che dai parcheggi a servizio della struttura e del vicino parco. 

SCONTRO LEGA-SINDACO

«Si tratta di un enorme errore di valutazione da parte dell’amministrazione Micheli, dettato da impreparazione, incompetenza e voglia di emergere all’inizio del proprio mandato elettorale – mette a referto la Lega, bissando l’affondo di un paio di settimane fa – un’area di ritaglio, un reliquato tra strade di grande traffico, è stata riqualificata a giardino mentre un’area paesaggisticamente integra e di grande impatto visivo è stata giudicata atta a essere edificabile e quindi paragonata a un’area compromessa in contrasto con ogni tipo di regolamento o legge di protezione del suolo, compreso quella regionale che impone il divieto di edificazione su aree agricole». Un giudizio che era già stato rispedito al mittente la scorsa settimana dal sindaco Micheli. «La Lega Nord Segrate si risveglia dal sonno più profondo solo per gridare allo scandalo riguardo una edificazione della quale la Lega stessa è responsabile – aveva detto il primo cittadino – è bene ricordare ai leghisti smemorati e dormiglioni che c’era anche il vicesindaco leghista a votare nel gennaio del 2015 la delibera che concedeva a un imprenditore privato il diritto di costruire su un’area verde comunale. Ma non basta: spieghi la Lega come mai nella successiva delibera di definitiva approvazione, dieci giorni prima delle elezioni comunali, il vicesindaco leghista votò contro, in pratica perché il diritto di costruire rimanesse nel Centroparco». Una versione respinta a sua volta dalla Lega, che prende ora le distanze dalla scelta dell’allora amministrazione di spostare il supermercato dalla collocazione originaria. «Siamo sempre stati ecologisti ma, forza politica di minoranza in una maggioranza, ne abbiamo fatto bandiera sin che abbiamo potuto. Abbiamo votato in sede di adozione quel progetto per l’importanza di acquisire l’area a servizio del Centroparco, poi abbiamo detto no in sede di approvazione in giunta per la costruzione sull’area di fronte a Milano 2, pensando a una diversa collocazione dei volumi: mai avremmo dato assenso a costruire di fronte alla chiesa di Lavanderie, perché quest’area era stata pensata e voluta come ingresso al Centroparco».

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