«Grazie a chi ha soccorso mio marito, le persone che non girano la testa esistono ancora»

Chiedo cortesemente di poter pubblicare questo messaggio di ringraziamento, con lo scopo di raggiungere le persone che hanno aiutato mio marito e far sapere ai miei concittadini che in questa società di persone sensibili e civili ne esistono ancora. È l’incipit della lettera che abbiamo ricevuto in redazione da parte di una segratese – che ha chiesto di mantenere l’anonimato («Non importa chi sono, chi ci ha aiutati ci riconoscerà e questa riflessione è rivolta a tutti», ci ha spiegato) – per raccontare un episodio, fortunatamente a lieto fine, accaduto lo scorso 13 maggio. Una piccola, buona notizia. Uno squarcio di ottimismo, secondo la lettrice, che diventa una riflessione sul concetto stesso di “comunità”.

“Questo mio messaggio vuole essere un ringraziamento nei confronti di coloro hanno prestato soccorso a mio marito, dopo che colto da un improvviso malore mentre era alla guida della sua auto era riuscito fortunatamente a frenare la medesima presso la rotonda di Redecesio. In particolare vorrei ringraziare la persona che dopo aver seguito mio marito nell’ultimo tratto, essendosi accorta delle sue condizioni, non ha esitato a spegnere la vettura evitando così un qualsiasi altro incidente, la ragazza che ha prontamente chiamato i soccorsi, quel nostro amico, conoscente del Circolo Arci, che lo ha posizionato sul sedile del passeggero e infine alla dottoressa De Marchi per il suo intervento”.

Una catena di aiuti che ha reso possibile un soccorso efficace e immediato per la persona che ha potuto avere immediatamente le cure mediche del caso.

“Vorrei informare queste persone che la mattina del 14 maggio mio marito è stato dimesso, dopo aver espletato gli opportuni controlli, dal pronto soccorso del San Raffaele in buone condizioni sia fisiche che mentali, in queste occasioni che ci si rende conto che esistono ancora persone sensibili e che non girano la testa dall’altra parte per non vedere ciò che accade attorno a loro, ma che sono anzi disposte a prendersene carico perché ti vedono per quello che sei, un essere umano in difficoltà».

Be the first to comment on "«Grazie a chi ha soccorso mio marito, le persone che non girano la testa esistono ancora»"

Rispondi