Il “Machiavelli” fa… spazio alla Maturità: banchi a distanza e possibilità di videocollegamenti

La dirigente scolastica Michela Matera misura la distanza tra i banchi dove siederanno i commissari

Gli orali partiranno mercoledì 17 giugno, ma al Liceo Niccolò Machiavelli di Pioltello è già tutto pronto per ospitare i candidati alla prova di maturità 2020. Un esame che sarà decisamente diverso da quello degli scorsi anni, causa Covid, e che ha richiesto un grande sforzo della scuola per adattarsi alle rigide misure imposte. A partire dalle misure vere e proprie, metro alla mano, che devono essere garantite tra i banchi che ospiteranno la commissione (6 professori interni + 1 presidente esterno) e il candidato.

AULE SVUOTATE E DIGITALI

Le aule sono state svuotate: restano solo 8 banchi e 8 sedie necessarie, a due metri di distanza l’uno dall’altro, più una sedia per l’unico spettatore ammesso alla prova. «Una cosa totalmente diversa dal solito – commenta la dirigente scolastica del Machiavelli, Michela Matera – quando avevamo anche venti persone come pubblico ad assistere all’esame…». La preside ci ha accompagnati a visitare gli spazi predisposti per gli esami: tre blocchi di aule destinati alle cinque diverse commissioni che valuteranno i 200 ragazzi di quinta, sia del liceo che dell’istituto professionale. Ogni commissione avrà un ingresso separato, una propria aula per ascoltare il candidato e un’altra aula per riunirsi ed esprimere la valutazione. Nell’aula destinata ai colloqui è stata già predisposta una LIM (Lavagna interattiva multimediale) con videocollegamento nel caso qualche studente o professore non potesse essere presente di persona per certificati motivi di salute.

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ECCELLENZA NELLA DIDATTICA A DISTANZA

«Siamo diventati decisamente più esperti con la tecnologia – commenta la dirigente – ci siamo dovuti adattare alla nuova situazione e credo che siamo riusciti a farlo bene, senza impoverire l’offerta didattica». Il Liceo Machiavelli è stato recentemente riconosciuto da Cisco, la multinazionale specializzata in networking,  come il primo istituto superiore in Italia a usare la piattaforma creata dall’azienda per la scuola digitale e quella con la maggior utenza e frequenza quotidiana. «Dopo 4 giorni dalla chiusura della scuola eravamo già operativi con la didattica a distanza – conferma orgogliosa la preside – oltre alle lezioni, siamo anche riusciti in questi mesi a garantire gli sportelli di recupero e attivare i laboratori, come il teatro e il giornalino scolastico».

REBUS AULE PER SETTEMBRE

E a settembre come sarà? «Sto facendo una minuziosa ricognizione degli spazi per capire come potremmo organizzarci – spiega Matera, dal 2019 alla guida dell’Istituto Machiavelli – al momento mancano linee guida precise e quindi stiamo facendo ipotesi, però considerando le disposizioni del Comitato tecnico-scientifico e le dimensioni delle aule, è ipotizzabile avere massimo 12/15 alunni per classe. Questo vuol dire – conclude – che il resto della classe, a rotazione, dovrà avvalersi della didattica a distanza».

L’UNIVERSITÀ REGALA L’IGIENIZZANTE

Sulle pareti dei corridoi sono comparsi gli immancabili distributori di liquido sanificante. A contribuire a riempirli ci ha pensato l’Università di Milano con un gradito regalo: 10 litri di  Unichina, la soluzione alcolica prodotta dai gruppi di ricerca dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” e dal Dipartimento di Chimica. Dopo aver aiutato in questi mesi l’Ospedale Sacco di Milano, i due centri di ricerca hanno voluto aiutare le scuole della provincia lombarda distribuendo gratuitamente la soluzione igienizzante per gli esami di maturità.

MANCANO I PRESIDENTI DI COMMISSIONE

Tutto pronto quindi, o quasi. «Mancano ancora le nomine di quattro presidenti su cinque – spiega la preside – ma siamo fiduciosi, l’Ufficio Scolastico regionale sta lavorando per risolvere il problema». Il Machiavelli non è infatti l’unica scuola ad avere questo problema, tanto che ieri anche il Presidente della Regione Fontana, papà di una maturanda, ha commentato la situazione: «Mi chiedo come sia possibile – ha scritto sulla sua pagina Facebook – che moltissime scuole ancora non sappiano chi ricoprirà il ruolo di presidente di commissione». Per risolvere la situazione proprio ieri, 10 giugno, sono stati firmati dall’Ufficio scolastico 155 ordini di servizio: precettazioni che hanno coinvolto anche ricercatori e professori in pensione.

 

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