Partiti i centri estivi. Alcuni fermi per poche iscrizioni. Il rebus degli sconti

L'accoglienza al camp di Tempo C a Rovagnasco, con la "canonica" misurazione della temperatura

Alcuni sono già partiti lunedì 15 giugno, altri sono partiti oggi, lunedì 22 giugno, altri ancora partiranno (forse) nelle prossime settimane. Sono i tanto agognati camp estivi in “modalità Covid” che impegneranno le giornate di bambini e ragazzi segratesi dai 3 ai 17 anni. Per i più piccoli, sotto i 3 anni di età, sono ancora allo studio le modalità organizzative, visto che la delibera regionale riguardante questa fascia di età è uscita solo venerdì 12 giugno.Tutti i camp (elenco completo sul sito del Comune) sono dovuti passare al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico istituito dal Sindaco Micheli, come previsto dalle linee guida nazionali. Per tutti, valgono le stesse “regole base”: misurazione della temperatura all’ingresso, mascherina obbligatoria dai 6 anni, rispetto del distanziamento.

NON PARTE IL CAMP NELLE SCUOLE DI MILANO2 E REDECESIO

La notizia di oggi, lunedì 22 giugno, è che non sono partiti, come invece era previsto, i due camp organizzati dalla Cooperativa Melograno in collaborazione con il Comune di Segrate rivolti ai bambini di infanzia, nella struttura di Redecesio, e primaria, nella scuola Rodari di Milano2. “Troppi pochi iscritti” spiega il coordinatore dei servizi educativi Paolo Rocco Tolla. “Vedremo se riusciremo a partire settimana prossima, più probabile con il camp rivolto alla fascia della materna, che con quella della primaria dove ci sono già molte offerte sul territorio”. Il nodo critico è sicuramente da cercare nelle tariffe non certo a buon mercato: 270 euro a settimana per la primaria, 320 per la materna. Cifre che però scendono, rispettivamente, a 170 e 220 euro con il contributo del Comune di Segrate (vedi sotto le modalità). In ogni caso non poca roba. E infatti anche l’analogo camp organizzato dalla  Cooperativa Stripes  (il gestore dei nidi comunali), alle medesime tariffe, nella struttura Sbirulino di Milano2, per questa prima settimana parte con solo 3 gruppi da 5 bambini.

TEMPO C, POCHI… MA BUONI

Nessun affollamento nemmeno al camp di Tempo C a Rovagnasco, partito lunedì 15 con otto bambini della materna divisi in due piccoli gruppi e quattro delle elementari. Qui le tariffe si attestano sui 200 euro, che scendono a 150 con il contributo del Comune. “Pochi, sì, ma pieni di entusiasmo, come noi – commenta la Presidente della Cooperativa Margherita Faini. Ci ha riempito il cuore sentire un bambino che chiedeva alla mamma se poteva tornare domani, e domani di domani… hanno proprio voglia di tornare a stare insieme!”.

ACQUAMARINA, TUTTO ESAURITO

Pienone invece per le proposte sportive di Acquamarina, quest’anno “ridisegnate” secondo le rigide direttive imposte dalle norme anti-contagio. Quattro le strutture coinvolte: a Rovagnasco, San Felice e Segrate centro (Leopardi e Scuola materna I Girasoli). Tariffe “calmierate”, cioè solo leggermente più alte di quelli degli anni scorsi (110 euro a settimana rispetto ai “canonici” 100). In tutto nella prima settimana sono stati 112 i bambini partecipanti, un numero comunque ben inferiore a quello degli scorsi anni, ma non per mancanza di richieste. “Abbiamo drasticamente dovuto ridurre gli iscritti – ci spiega Martina Postiglione, responsabile Acquamarina Segrate. L’anno scorso ad esempio alla materna accoglievamo 80 bambini, quest’anno solo 35”. Numeri ristretti che non hanno permesso di accontentare tutti, in molti sono rimasti in lista d’attesa. Il nodo critico è rappresentato dal rapporto numerico educatori-bambini. “Fino allo scorso anno avevamo un educatore ogni 15 bambini, ora la normativa impone un rapporto di uno ogni 7 per i bambini delle elementari e uno ogni 5 per quelli più piccoli. Inoltre – aggiunge la responsabile – la normativa prevede ampi spazi a disposizione di ogni bambino e quindi riduce di fatto la capienza delle strutture, tenendo conto che non è possibile conteggiare lo spazio esterno”. Quindi nella gigantesca scuola Leopardi (foto sotto) questa settimana c’erano solo 35 bambini, rispetto ai 120 che ospitava l’anno scorso, divisi in cinque piccoli gruppi che non devono entrare in contatto tra loro. “Sono cambiate anche le attività – spiega la Postiglione – ad esempio non possiamo proporre sport di contatto come lo judo o il karate e nemmeno partite di squadra, ma solo attività individuali”. E così i bambini ad esempio possono giocare a fare canestro ognuno con il proprio pallone, ma non possono fare una partita a basket  “perché diversamente dovremmo sanificare la palla ad ogni tocco – spiega la responsabile. La fantasia comunque non manca nel proporre attività nel rispetto delle regole e i bambini tra tiri a pallavolo contro il muro, partite di ping pong e calci di rigore si divertono e si godono questa ripresa di semi-normalità.

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IDROSCALO, DALLA VELA AL TEATRO

Vedremo come saranno invece accolte le proposte offerte dalle società presenti all’interno di Idroscalo che per quest’anno offrono un “paniere” di attività davvero variegato (così come i prezzi). I camp, alcuni partiti questa settimana, altri in partenza nelle prossime, proseguiranno fino a settembre, agosto incluso, con calendari diversificati. Saranno coinvolti circa 2300 bambini, dai 6 ai 18 anni. Si va dai corsi di vela organizzati dalla Associazione Lega Navale, alle settimane a cavallo con le Giacche Verdi, al corso di teatro al Circolo Magnolia, fino ai laboratori tra scienza e creatività proposti da Blulab del Gruppo Cap. Ci sarà anche il camp, come ogni anno, della Asd Rugby Milano, ma quest’anno in una veste molto particolare che prevede, come recita lo slogan, “Niente contatto, tanta energia!” con attività ludico-motorie pensate ad hoc.

IL REBUS DEGLI SCONTI

Ma ecco dunque come funzionano le agevolazioni per le famiglie per l’iscrizione dei propri figli ai camp estivi. Prima di tutto è possibile usufruire  del “Bonus Baby sitter campi estivi” richiedibile all’INPS (consulenza su questo bonus offerta dalla Cooperativa Melograno al 375.6588565). Inoltre il Comune di Segrate ha deliberato un bonus per le famiglie che si trovano a sostenere rette superiori ai 150 euro settimanali. Fino a 150 euro il Comune non interviene. Dai 150 euro ai 230 il Comune rimborsa la differenza tra il costo settimanale e i 150 euro, oltre i 230 euro il contributo è pari al 35% del costo. Un meccanismo però che non tutti i genitori hanno colto con chiarezza e su cui c’è ancora un po’ di confusione. Ad esempio forse non a tutti è chiaro che il bonus non deve richiederlo il genitore, ma il gestore del camp. Quindi il genitore di fatto ha un esborso minore rispetto alla retta dichiarata, a meno che non venga esaurito il “tesoretto” messo a disposizione dal Comune pari a 94mila euro.

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