“Poesie dorsali”, la sfida in versi lanciata dai bibliotecari conquista i social

I titoli dei libri sui loro "dorsi", letti dall'alto al basso, diventano versi di nuove e sorprendenti poesie

Ci sono molti modi per mettere a frutto la propria vena poetica… si può scrivere su un foglio, su un muro, sulla pelle; si può scrivere a macchina, con pennelli, con una penna, oppure con gli stessi libri. È proprio questa l’idea delle poesie dorsali, un tipo di composizione che sfrutta i libri e i loro titoli in particolare. I bibliotecari della Biblioteca di Segrate in pieno lockdown hanno lanciato la “sfida” ai cittadini che hanno risposto positivamente e fra il 15 aprile e il 12 giugno hanno inviato un totale di 45 di queste  composizioni. La nostra concittadina Marilena Nicita con la sua poesia si è aggiudicata il primo posto e ieri, sabato 20 giugno, è stata ricevuta al Verdi per “l’incoronazione poetica”. Certo il Centro Verdi non è il Campidoglio, ma che importa? La giuria del premio è stata il pubblico; Marilena si è aggiudicata il numero più cospicuo di like e cuoricini, e non poteva essere altrimenti nell’epoca dei social e del “distanziamento sociale”.  Una bella poesia piace a tutti senza essere necessariamente degli esperti. Ed ecco allora i “versi” di Marilena, composti attraverso il titolo dei libri: “Anna/ è una vita che ti aspetto/ una lama di luce/ dietro il velo/ un lampo nell’ombra/ amore/ alle radici dell’anima/ le parole giuste/ io e te”.

Il componimento vincitore, ottenuto tramite i titoli dei libri sul loro “dorso”. Va letto dall’alto al basso

C’è un qualcosa di magico nelle parole quando sono pesate con cura e pronunciate con garbo e ne siamo segretamente convinti. Basta infatti una parola per salvarci, per aprire caverne… a volte vorremmo tornare indietro per pronunciare quella parola che avrebbe cambiato tutto: tanta è la nostra fiducia nella loro forza. La poesia è trovare la parola giusta, al momento giusto, col giusto suono, per le persone giuste, quelle che amiamo. Buona poesia a tutti.

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