Dopo mesi di impasse, trattative portate avanti altrove più che a Segrate, una candidatura… sospesa per così dire, in attesa dell’epilogo di una vicenda complicata anziché no, Luca Sirtori incassa l’appoggio della Lega e rompe gli indugi. L’uomo scelto da Fratelli d’Italia per sfidare il sindaco Paolo Micheli alle elezioni per il primo cittadino fissate il 20 e 21 settembre, parte dal programma, ancora da completare ma già piuttosto chiaro.
«In primis dobbiamo lavorare per avere una città più sicura – dice – in questi cinque anni abbiamo visto diminuire gli agenti di polizia locale e anche il presidio del territorio viene svolto in maniera molto meno capillare. Dobbiamo tornare ad occuparci di questa priorità».
Sicurezza, quindi, si parte da lì. Ma quali sono gli altri punti cruciali?
«La legalità è il mio fiore all’occhiello. Il mio passato nell’Arma e la mia vicinanza ai carabinieri è una garanzia in questo senso. Ma credo sia indispensabile anche lavorare per la conservazione del territorio. La gente deve uscire dal cliché che presenta la destra come cementificatrice e la sinistra come ambientalista. L’idea che voglio portare avanti è quella della tutela delle nostre risorse e di un’impostazione che lavori sull’esistente, con la riqualificazione delle aree industriali presenti in città».
C’è anche la questione del commercio locale: quali ricette proponete?
«Indubbiamente, anche in virtù della crisi che stiamo vivendo a livello mondiale legata all’emergenza sanitaria, gli esercenti segratesi hanno bisogno di sentire la vicinanza dell’amministrazione, più di quanto sia accaduto nei cinque anni di Micheli. Ovviamente anche la “partita” Westfield è cruciale. Da parte mia non c’è alcuna chiusura o contrapposizione, ma credo sia importante, dopo la pausa di riflessione seguita al lockdown, avere maggiori certezze rispetto alle mosse della proprietà, per capire cosa succederà ed essere pronti a gestire la situazione».
A livello politico, per quanto riguarda la coalizione, c’è il nodo legato all’assenza di Forza Italia. Cosa pensa di fare per coinvolgere gli azzurri?
«È una questione che riguarda più i vertici provinciali e quelli regionali, un tavolo prettamente politico. Sono fiducioso che alla fine il Centrodestra ritrovi l’unità, la porta resta aperta, sia per Forza Italia che per le liste civiche che si riconoscono nel progetto».
Resta però la problematica legata a un… ritorno al futuro che la Lega ha avversato in ogni modo
«Siamo partiti da un concetto: volevamo creare qualcosa di nuovo rispetto a un pur bellissimo passato, che però crediamo sia giusto che resti negli annali. Questo obiettivo ci ha animati durante gli ultimi sei mesi, questa voglia è rimasta intatta e a questo stiamo ancora lavorando».
L’accordo con la Lega è politico, ma i militanti del Carroccio sono delusi per il sogno sfumato di poter avere un loro sindaco a Segrate. Come pensa di convincerli?
«Incontrerò tutti, voglio parlare con la base leghista, con ciascuna persona. Sono anche il loro candidato, la volontà è quella di rappresentare tutti gli elettori del Centrodestra. Voglio che lo capiscano e che siano al mio fianco in questa sfida. Serve l’impegno di tutti per vincere».
Be the first to comment on "Sirtori: «La sicurezza al primo posto. Tutela dell’ambiente? Non è un’esclusiva della sinistra»"