Zona rossa, il ristorante risponde con la solidarietà: «Doniamo l’invenduto alle persone bisognose»

Il titolare Francesco Rizzo (terzo da sinistra) con lo staff del Ristorante Cascina Ovi

«Italia zona rossa durante le Feste? Non butteremo via le materie prime già acquistate: cucineremo e doneremo tutto l’invenduto ai senzatetto e alle persone bisognose». È l’iniziativa del ristorante segratese Cascina Ovi, che risponde così al dietrofront del governo che con l’ultimo Dpcm ha disposto la chiusura della ristorazione “in presenza” per tutte le festività, dal 24 dicembre al 6 gennaio, consentendo solo asporto e consegne a domicilio.

Niente pranzi o cene della Vigilia, di Natale o Capodanno al ristorante quindi. E una beffa per chi si era organizzato per aprire le porte ai clienti così come era previsto dal precedente decreto del premier. «Abbiamo acquistato le materie prime necessarie per prepararci, poi è arrivata la comunicazione della chiusura con modalità e tempistiche che consideriamo del tutto irrispettose della nostra professionalità», spiega Francesco Rizzo, titolare di Cascina Ovi. Che però ha deciso di trasformare la delusione e l’amarezza per la decisione del governo in una bella occasione di solidarietà in pieno spirito natalizio. «Dal momento che non ci è possibile conservare quanto già acquistato fino alla riapertura e alla luce del fatto che la nostra etica ci impedisce di gettare il cibo, cucineremo pietanze da distribuire, sempre nel più rigoroso rispetto delle misure anti contagio, ai più bisognosi – l’annuncio del ristorante, a Segrate dal 2013, che resterà aperto con servizio d’asporto durante le festività – invitiamo i colleghi ristoratori che lo desiderano e che lo reputano opportuno a unirsi alla nostra iniziativa, con la quale intendiamo dare un segnale positivo in un momento per tutti così difficile. Comunicheremo al più presto le modalità della distribuzione».

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