I primi segratesi a essere vaccinati… a casa sono stati loro, Angelo e Pietro, coscritti e vicini di casa, fianco a fianco anche nel padiglione del Parco Esposizioni di Novegro che da martedì mattina è un hub vaccinale. Angelo Rizzo, berretto degli Alpini ben calcato sulla testa, è anche un nonno vigile. All’iscrizione ha pensato la sua dottoressa, lui si è presentato alle 8.15 all’ingresso e mezz’ora dopo stava sistemando i suoi documenti nell’area di monitoraggio. «Tutto bene – ha commentato – poca attesa e tanto ordine. Ho 73 anni, era il mio turno e ho pensato fosse giusto vaccinarmi, per me e per gli altri. Poi, farlo nella nostra città è stato comodo».
Pietro Argentieri lo segue a ruota, anzi è il suo amico a indicarcelo mentre cammina verso la zona di osservazione in fondo alla struttura. «Ecco il secondo segratese vaccinato a Novegro», dice Angelo affrettando il passo per raggiungerlo. «Ha fatto tutto mio figlio – racconta Pietro, che come il nonno vigile ha 73 anni e vive in via Amendola a Rovagnasco – sabato è entrato nel portale e mi ha iscritto, scegliendo Novegro come sede vaccinale. Ci hanno chiamati subito e oggi alle 8.35 mi sono presentato puntuale all’appuntamento. In dieci minuti ho fatto tutto, l’esperienza è stata ottima, l’organizzazione impeccabile. Sono contento di averlo fatto qui a Segrate e anche di essere stato tra i primissimi».
Si accomodano sulle sedie in plastica sistemate nella porzione di fiera dedicata a chi deve attendere il canonico quarto d’ora dopo l’inoculazione per certificare l’assenza di disturbi o reazioni avverse. Ancora vicini, anche se distanziati. Si guardano e sorridono dietro le mascherine, pronti a tornare insieme a Rovagnasco, a casa loro, consci di aver partecipato a un momento a suo modo storico, epocale, per la città e non solo. In prima fila, anche stavolta vicini.
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