Al via il nuovo corso per operatori di ambulanza. La neo presidente Sara Corradi: «Siamo contenti per le tante richieste arrivate dai giovanissimi». Il 26 ottobre la serata di presentazione
La Misericordia Segrate torna in pista per la formazione di nuovi soccorritori di ambulanza e lo fa con il consueto canovaccio, quello del corso di 120 ore tra teoria e pratica che prenderà il via, in presenza presso la sede di via degli Alpini, all’inizio del mese di novembre. Il 26 ottobre si terrà la serata di presentazione, alla quale gli interessati potranno iscriversi chiamando il numero 02.26920432 o scrivendo una mail a formazione@misericordiasegrate.org.
«Siamo alla ricerca di persone che abbiano passione e vogliano impegnarsi – spiega Francesca Finazzi, che si occupa dell’organizzazione del corso – Siamo particolarmente contenti che siano arrivate richieste anche da giovanissimi, appena maggiorenni». Un momento importante per la Mise, che da pochi mesi ha una nuova guida, Sara Corradi, che lo scorso ha raccolto il testimone da Giuseppina Elli. Fa parte della “squadra” da 31 anni, durante i quali si è occupata prettamente del servizio notturno in ambulanza. «Per me è tutta una scoperta – rivela – ed è un grosso impegno, ma il gruppo è molto affiatato e ci stiamo aiutando tutti. Questo per me è importante e soprattutto bellissimo».
Il Covid ha messo a dura prova volontari e dipendenti, lasciando oltre alla fatica anche delle difficoltà di natura finanziaria alle quali bisogna far fronte. Corradi non si nasconde e lancia un appello a istituzioni e cittadini. «C’è tanto da lavorare e le entrate purtroppo sono poche – spiega il nuovo presidente – stiamo cercando sovvenzioni e aiuto a tutto campo. Servono fondi per acquistare manichini da usare nei corsi, materiale sanitario, anche comprare le divise per i nuovi volontari è complicato». Una richiesta di aiuto, quella legata alle risorse economiche da reperire anche grazie a privati generosi, che fa il paio con quella legata alla necessità di rimpolpare la squadra.
«I servizi sociali sono richiesti, ma i dipendenti sono pochi – afferma Corradi – alcune mansioni possono essere svolte anche da cittadini volenterosi, perfino pensionati, che così libererebbero risorse da impiegare in altri campi nei quali è necessaria una competenza specifica. Negli ultimi mesi abbiamo rivoluzionato tutto, l’obiettivo è quello di tornare a essere una realtà molto radicata sul territorio, riconoscibile, come quando ormai parecchi anni fa avevamo cento volontari, otto squadre impegnate nel soccorso. Il gruppo è forte e coeso, le difficoltà sono tante ma noi non ci tiriamo indietro, anzi».
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