Una pianta… totale che depura l’acqua: parte da Segrate il “Morigin Project”

Tra i tre studenti protagonisti c’è un concittadino. «Pronti a partire, raccogliamo le risorse con un crowdfunding»

L’accesso all’acqua potabile in alcune zone dell’Africa resta un miraggio. Tra le soluzioni più innovative che si stanno mettendo in campo per garantire questa svolta epocale ce n’è una a… trazione segratese. Alessandro Maggioni è di Milano2, le sue sodali in questo progetto, Teresa Colombo e Francesca Pedrotti, sono comunque della zona. L’idea dei tre studenti dello IED (Istituto Europeo di Design) si basa sulle proprietà di una specifica pianta, la Moringa Oleifera. «Tritando i semi si ottiene una polverina bianca che è in grado di depurare l’acqua – spiega Maggioni – facendo diminuire i batteri presenti, impedendone la riproduzione e facendo decantare i metalli pesanti».

I tre, che hanno dato vita al Morigin Project, una start-up diventata anche la loro tesi universitaria, hanno prelevato  campioni di acqua dal Laghetto di Milano2 e li hanno sottoposti al procedimento in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca. «Nel primo esperimento abbiamo usato due semi e li abbiamo lasciati agire nell’acqua torbida per un paio d’ore – racconta Maggioni – ottenendo una diminuzione del 77% di Escherichia Coli e dell’80% dei batteri coliformi». Il successivo test con 4 semi lasciati in acqua per 4 ore ha eliminato tutti i batteri coliformi e ha abbassato del 90% il livello di Escherichia Coli.

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Risultati che hanno rinvigorito il progetto complessivo, quello di avviare un sistema di agricoltura sostenibile di Moringa Oleifera in Senegal. «Stiamo collaborando con Sunugal, un’associazione che opera nel Paese – dice Maggioni – abbiamo un ettaro di terreno e magazzini dove effettuare l’essiccazione delle foglie ed estrarre l’olio dai semi». Già, perché tra le innumerevoli proprietà di questa pianta ci sono anche quelle nutrizionali delle foglie, che sono superproteiche, e  con le quali si possono preparare anche tisane. Le radici si possono usare per produrre cosmetici e i fiori per il miele; intorno alla Moringa Oleifera, insomma, si può costruire una sorta di sistema economico indipendente.

Per far partire il progetto, i tre studenti hanno aperto un crowdfunding che ha raggiunto la quota di 2.500 euro nell’arco di una decina di giorni. «Per mettere a regime un quarto di ettaro servono 15mila euro – spiega il segratese Maggioni – con 35mila potremo lavorare su tutto l’appezzamento. In realtà noi stiamo già investendo quanto a disposizione per recintare il campo e per altri interventi propedeutici all’avvio dell’attività e lo stiamo facendo grazie ai referenti di Sunugal sul posto. L’obiettivo è riuscire ad andare in Senegal verso luglio, nel frattempo stiamo lavorando a manuali di sensibilizzazione per preparare la popolazione e far comprendere i benefici di questa iniziativa».Nuovi posti di lavoro, salario equo, l’inserimento di giovani e donne nel mondo del lavoro, vendita dei prodotti in Europa e negli States: la nuova cooperativa vuole essere una risorsa per l’economia locale. E per l’acqua, bene primario.

 

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