Phmetro: cos’è, come funziona e quali vantaggi offre

Il pH è una misura specifica utilizzata in alcuni ambiti, sono soprattutto i chimici o i biologi che hanno a che fare con questa grandezza che consente di valutare la concentrazione di ioni H+. Un valore di pH inferiore al 7 indica una soluzione basica, mentre valori superiori identificano una miscela acida e, qualora tale misura si attesti esattamente sul 7, ci si trova davanti a una soluzione neutra. Per misurare il valore di pH ci sono varie metodiche ma quella maggiormente efficace è costituita dal pHmetro, per questo è importante conoscere qualche aspetto ulteriore di tale strumento.

Cos’è il pHmetro

Il pHmetro, come accennato, è uno strumento che consente di misurare il pH in soluzioni ma, utilizzando sode particolari, si può calcolare tale grandezza anche in campioni semi solidi. Lo strumento classico è costituito da una sonda, la maggior parte delle volte si tratta di un elettrodo a vetro il quale riesce a valutare la differenza di concentrazione di ioni H+, presenti da un lato e dall’altro della membrana che si trova sulla sua punta. Tale valore poi viene trasposto in un segnale elettrico che può essere letto da un voltmetro il quale fornisce la misura su uno schermo e può essere letta dall’operatore.

L’elettrodo usato è molto sensibile a variazioni di temperatura per questo spesso nella soluzione da valutare se ne immerge un secondo che corregge il dato rilevato. Ad oggi, per acquistare questi strumenti è possibile rivolgersi alla rete che mette a disposizione numerosi portali specializzati nel settore. A questo proposito, è possibile trovare online un Phmetro su it.rs-online.com, sito specializzato nella vendita di strumentazione tecnica che mette a disposizione differenti modelli, sia quelli da tavolo che quelli portatili. Questi ultimi hanno dimensioni più contenute e possono essere utilizzati anche in quei luoghi in cui non ci sono prese elettriche.

Funzionamento del pHmetro

Il cuore del pHmetro è sicuramente l’elettrodo che deve essere trattato con cura, altrimenti potrebbe fornire dei risultati non veritieri, per evitare tale situazione occorre, prima di effettuare una misura, sciacquarlo con acqua distillata e tamponare senza strofinare troppo, altrimenti si potrebbe danneggiare la membrana. In secondo luogo si procede con la calibrazione, questo processo consente di ottenere delle misure in linea con quelle reali.

L’elettrodo, quindi, deve essere messo in contatto con 3 campioni a pH noto: se ne sceglie uno neutro, uno con pH acido e una con pH basico, così da coprire il range della soluzione. Questo, infatti, preventivamente, dovrebbe essere testato con una metodica che dà solo un’idea del suo pH, ad esempio una cartina al tornasole, così da capire quali soluzioni preparare. Solo dopo aver proceduto a tale iter si può immergere l’elettrodo nel campione. Per iniziare una rilevazione occorre premere un tasto e attendere che sul display appaia la misura e si mantenga costante. Un altro aspetto importante per il corretto funzionamento del pHmetro è la corretta conservazione dell’elettrodo che deve essere immerso in un’apposita soluzione e non in acqua, non va bene nemmeno quella demineralizzata o deionizzata.

Ambiti di utilizzo del pHmetro

Come accennato gli ambiti di utilizzo del pHmetro sono tutti molto specifici, si parla di realtà lavorative che hanno bisogno di misurare il valore del pH, ad esempio il settore farmaceutico, in cui si producono medicinali e integratori, quello agricolo in cui si valutano le caratteristiche del suolo, a livello ambientale per classificare le acque in reflue e potabili ma anche nel settore alimentare in cui si può dover calcolare l’acidità di vino e formaggi.

Gli ambiti maggiormente classici dove si impiega lo strumento sono le aziende di prodotti chimici, tra cui si annoverano formulati per la pulizia ma anche gli insetticidi o formulazioni per controllare la crescita delle piante e laboratori di microbiologia in cui ci si dedica alla coltura di batteri.