La M4 Linate-Dateo inizia il suo viaggio, ma per molti segratesi resta “lontana”

Il treno della nuova linea blu con guida automatica che entrerà in servizio a fine novembre

Il capolinea della nuova linea metropolitana che aprirà il 26 novembre è raggiungibile solo con la 923: corse ogni mezz’ora e lunghissimo tragitto.

Sabato 26 novembre si terrà il viaggio inaugurale della M4, sulla tratta Linate-Dateo, e in concomitanza ci sarà l’apertura delle aree verdi riqualificate nei pressi delle stazioni e sul tragitto della nuova linea, in particolare quelle su viale Argonne, teatro delle proteste più feroci legate all’abbattimento degli alberi che hanno caratterizzato i primi anni dei cantieri.

La data l’ha fissata Beppe Sala, perché la M4, almeno per adesso, è una metropolitana di Milano, al netto di curiose e mirabolanti rivisitazioni della realtà arrivate come al solito via social. Certo, Segrate è coinvolta eccome, soprattutto in virtù del progetto, ormai deliberato e in buona parte finanziato, di prolungare la “blu” fino alla nostra città, con le stazioni San Felice-Tregarezzo a Segrate Porta Est.

L’attuale capolinea Linate rappresenta però una conquista per i residenti di Novegro, gli unici segratesi che già da fine novembre potranno usufruire della nuova metropolitana, raggiungendo anche a piedi da buona parte del quartiere la stazione della M4. La rivoluzione a tinte blu sarà per loro una realtà immediata, mentre per gli altri, compresi gli abitanti della vicina San Felice, passerà attraverso collegamenti che andranno ricalibrati in virtù della presenza della nuova infrastruttura.

Uno scenario al quale sta già lavorando il nuovo assessore ai Trasporti, Giulia Vezzoni, chiamata subito a una partita cruciale a pochi giorni dalla nomina . La 923, l’unico mezzo “segratese” che arriva a Linate partendo dal San Raffaele, al momento garantisce una corsa ogni mezz’ora e il suo tragitto è una gimcana lunghissima che tocca di fatto quasi tutti i quartieri della città. Non esattamente il più efficiente collegamento al capolinea di una metropolitana. «Venerdì 28 ottobre parteciperò a una prima riunione dell’Agenzia di bacino che sta concretizzando un piano imponente che prevede diverse novità per le nostre linee – spiega Vezzoni – In quella sede dovremo portare le nostre necessità e le istanze segratesi, compreso ovviamente il tema legato al collegamento con la M4». Sarà un primo tavolo, al quale è già previsto ne seguano altri più tecnici, dati alla mano insomma.

Anche perché al momento nel piano non sono previste novità per la 923 e questa è invece la questione fondamentale. «Bisogna comunque ragionare quartiere per quartiere – spiega l’assessore – perché Segrate è molto frammentata e in questo lungo intermezzo nel quale non avremo le “nostre” fermate, specie quella in stazione, alcune frazioni non avranno vantaggi a poter raggiungere Linate e la linea blu. Per capirci, Milano2 e tutta l’area ovest trarrebbero giovamento da un miglioramento dei collegamenti con Piazza Udine, Lambrate e Cascina Gobba più che da una maggiore efficienza della 923. Poi, è chiaro che per altre zone, come il Centro, la partita si giochi su quella linea e l’obiettivo deve essere quello di aumentare la frequenza delle corse ma anche concepirne diverse tipologie, che non prevedano viaggi troppo lunghi per giungere a destinazione». Il tutto aspettando che davvero Segrate abbia la “sua” metro, tra qualche anno, almeno un lustro abbondante. A quel punto il trionfalismo, social o meno, sarà più giustificato e soprattutto si ragionerà di un vero e proprio hub, che cambierà anche lo status stesso di Segrate.  

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