Si trovava al primo piano di Cascina Ovi. L’amministrazione intende affittare i locali a realtà culturali o educative.
Era stato pensato come uno spazio dedicato alla storia locale, inaugurato nel 2010 in occasione dei 140 anni di Segrate. Ma con il passare del tempo il Museo di Segrate (M.Ovi, come viene definito sulla pagina dedicata del sito istituzionale), posto al primo piano di Cascina Ovi, è via via stato abbandonato, dimenticato, dalle scuole che non l’hanno più inserito tra le mete delle gite scolastiche e dai cittadini, molti dei quali forse ne ignoravano l’esistenza.
Ora poi che a pian terreno, da quest’autunno, è arrivata l’Accademia di Brera e la biblioteca si è spostata nel corpo adiacente, in pochi varcano le porte dell’edificio centrale, solo le associazioni che utilizzano la sala Favalli posta al primo piano. E dunque di questo museo, oggi diventato più che altro un polveroso deposito, il Comune ha deciso di liberarsene e accogliere, in affitto, altre realtà.
«Al momento abbiamo approvato un atto di indirizzo – spiega l’assessore alla Cultura Barbara Bianco – in cui intendiamo trasformare tutta Cascina Ovi in un polo culturale e formativo liberando gli spazi non fruibili dali cittadini. L’obiettivo è mettere a reddito tali spazi, destinandoli a realtà educative o culturali. Abbiamo già delle proposte che valuteremo, per ora è prematuro parlarne». Nei prossimi mesi dunque inizierà lo sgombero dei locali: «Ovviamente per i manufatti significativi così come per le fotografie troveremo adeguate sistemazioni».
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