Milano2, “A place to be”: un quartiere progettato a misura di… bambino

Il “fortino” di Milano 2 riproduceva uno scenario da vecchio West

Rubrica a cura di Clem Immobiliare, Residenza Botteghe Milano2

Il concetto di gioco fa parte della progettualità di Milano2, con la realizzazione di aree specifiche che tenessero conto dei bisogni dei bambini. Si è partiti dagli studi dell’epoca che vedevano la necessità di dare un senso al momento del gioco, creando ambienti favorevoli sia alla socializzazione sia a fornire gli stimoli corretti. Addirittura, si tenne conto delle necessità, suddividendo le proposte per età.

Nel libro “Milano2 – Una città per Vivere”, il capitolo dedicato al gioco mostra come venne pensata la suddivisione per età: da 0 a 4 anni, nelle vicinanze di casa, i bambini potevano fare giochi che stimolassero movimento, ripetizione, manipolazione, costruzione ed esplorazione. Dai 5 agli 8 anni, con una distanza media dalle abitazioni tra i 200 e i 400 mt, la zona gioco proponeva stimoli legati a movimento, imitazione, socialità, fantasia, costruzione, avventura. Dai 9 ai 14 anni, la distanza dall’abitazione poteva superare i 500 mt e proponeva giochi legati all’ambito della socialità, movimento, costruzione, fantasia, esplorazione avventura, imitazione.

E all’epoca non mancava davvero nulla: il fortino ricostruiva uno scenario del far west, con tanto di accampamento indiano. C’era un piccolo aereo Aermacchi M416 e un piccolo maneggio con un pony. Oggi alcune di queste proposte non sarebbero più in linea con le vigenti norme per la sicurezza, ma all’epoca il pensiero innovativo ha dato modo a tanti bambini di giocare in un contesto unico.

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