Bilancio, i conti tornano: ipotesi di uscita anticipata dal predissesto

Il sindaco Paolo Micheli e l'assessore al Bilancio Luca Stanca (Archivio)

Approvato il rendiconto finanziario del comune. Esulta la maggioranza: «È un punto di svolta dopo sette anni difficili»

L’uscita anticipata dal piano decennale di riequilibrio finanziario,  in scadenza nel 2026, per liberare il bilancio dai lacci del predissesto e rilanciare l’azione politica dell’amministrazione comunale. Ad annunciare una possibile svolta nella gestione economica del Comune è stato l’assessore al Bilancio Luca Stanca, che giovedì 4 maggio in Consiglio comunale ha presentato il rendiconto dell’ente. Una fotografia dello stato di salute delle finanze pubbliche segratesi che certifica – ha spiegato il titolare del Bilancio – una situazione di risanamento e solidità dei conti che apre nuove prospettive per gli ultimi anni di mandato del sindaco Micheli.

«È possibile che si chiuda in anticipo il piano di riequilibrio», ha detto Stanca snocciolando ai consiglieri (che hanno poi approvato il documento) i numeri della gestione di competenza che mettono a referto un risultato positivo, in parte corrente, di oltre 6 milioni di euro. «Abbiamo potuto mettere un milione di euro in più per il recupero del disavanzo», ha sintetizzato l’assessore, mettendo in campo l’ipotesi di un addio prima del tempo al cosiddetto predissesto, che dal 2016 condiziona le scelte politiche della compagine Micheli alle prese con le ristrettezze imposte dalla Corte dei conti per il risanamento del bilancio ereditato dalla precedente amministrazione. «È un’ottima notizia per tutta la città a prescindere dalle diverse posizioni politiche – ha detto Stanca – tutti gli indicatori sono positivi e siamo fiduciosi di poter chiudere la partita». 

Una novità, quella annunciata dall’assessore Stanca, che ha ridato fiato alla maggioranza. «Dopo aver messo in sicurezza i conti possiamo tornare a portare avanti progettualità ambiziose con le risorse necessarie – ha detto Federico Figini (+SegrateViva) – siamo a un giro di boa, dopo sette anni di difficoltà e sacrifici». «I numeri certificano la gestione virtuosa di questa amministrazione, che non spreca un centesimo dei cittadini», ha sottolineato Marco Griguolo di Azione. Parole di soddisfazione anche dal capogruppo Pd Bruno Barsanti («Siamo a un punto di svolta – ha detto – abbiamo speso i soldi con oculatezza e consegniamo alla città un bilancio sano con cui si potrà rispondere ora al meglio alle richieste dei cittadini») e da Greta Coraglia, portavoce di LabSegrate, che ha sottolineato come la città sia ora più “libera”. Nessun commento in Consiglio comunale invece da parte dell’opposizione di centrodestra, che ha votato contro al documento finanziario.

Che cos’è il piano di riequilibrio finanziario (o predissesto)

Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale è una procedura attivata dagli enti locali per risanare le finanze e prevenire il dissesto. Il piano (detto anche predissesto) è approvato dalla Corte dei conti che ne monitora l’andamento. L’amministrazione Micheli avviò la procedura nel 2016, per risanare i conti pubblici condizionati da una crisi di liquidità e da quella che l’assessore Stanca definì una “massa passiva” costituita da crediti inesigibili e disavanzo ereditati dalla precedente amministrazione.

Ogni anno, dal 2016, il Comune accantona 1,3 milioni di euro per il riequilibrio che comporta anche importanti vincoli alla spesa corrente, tra cui ad esempio limitazioni alle assunzioni di personale, oltre all’obbligo di fissare al massimo consentito le tasse locali. La scadenza naturale del piano di riequilibrio è nel 2026.

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