L’anno sabbatico a Bali di una famiglia segratese: “Regalo di vita per i figli”

Clio con il compagno Pau e i due figli davanti a uno dei tanti monumenti hindu dell'isola

La coppia ha messo in affitto la propria casa a Segrate e si è trasferita per un anno sull’isola indonesiana.

Se pensate che cambiare vita e trasferirsi ai tropici sia solo “per chi se lo può permettere”, forse dovete conoscere la storia di questa famiglia non convenzionale. Clio, segratese, e Pau, di origine spagnola, da qualche anno vivono a Segrate con i loro due bambini, di 6 e 2 anni. Da ottobre hanno deciso di partire, tutti e quattro, per un’esperienza di vita dall’altra parte del mondo, nella lussureggiante isola di Bali, in Indonesia, con l’obiettivo di restarci per tutto l’anno scolastico dei bambini.

DOVE ANDARE?

«L’iniziativa è partita da me – spiega Clio Sozzani, in videochiamata con il Giornale di Segrate perché ho sempre viaggiato nella mia vita, ma con la nascita dei bambini prima e il Covid dopo, mi sono fermata e ho vissuto la pesantezza della chiusura. Avevo bisogno di evadere, di tornare a esplorare il mondo e volevo farlo con la mia famiglia. Con il mio compagno ci siamo letteralmente messi davanti al mappamondo e abbiamo valutato dove andare: il dito è caduto su Bali perché non ci eravamo mai stati, offre ottimi servizi anche sanitari, ci sono scuole internazionali a prezzi abbordabili e poi fa sempre caldo e c’è il mare!». Detto, fatto. I due hanno messo in affitto la loro casa segratese e cercato una sistemazione sull’isola indonesiana.

CON CHE FONDI?

«I soldi dell’affitto e quelli risparmiati da un anno di nido in Italia ci hanno dato la base economica per poter fare questa scelta. Io ho mantenuto il mio lavoro potendolo svolgere da  remoto e mio marito ha preso la paternità facoltativa. Insomma occorre farsi “due conti” perchè sia sostenibile. A Bali gli affitti non sono economici, ma comunque più bassi che a Milano… e tutto il resto costa decisamente meno, scuole comprese. I nostri figli frequentano una eccellente scuola internazionale in inglese e il costo annuo è pari a quello che spenderemmo per soli dieci giorni di una scuola equivalente a Milano. In più qui possono vivere l’esperienza di stare in mezzo alla natura, una natura ricchissima e accostarsi a culture e tradizioni diverse». 

Questo slideshow richiede JavaScript.

PERCHE’ PARTIRE (E TORNARE)?

L’aspetto culturale è particolarmente importante per Clio, antropologa e documentarista, che oltre a occuparsi dell’associazione milanese Psychè, sta anche preparando un lavoro sui pensionati a Bali. «Mi ha colpito molto la quantità di persone anziane che hanno scelto di vivere qui allontanandosi dal clichè dei “nonnini” che si prendono cura dei nipoti».  Questione di scelte. E di coraggio. Perché non è sicuramente da tutti “mollare tutto e partire” anche se per un periodo limitato di tempo. «Fosse stato per noi due forse saremmo rimasti di più – commenta Clio – ma crediamo che i bambini debbano avere delle radici, debbano sapere dove è casa, per non sentirsi spaesati. Così questa estate torneremo in Italia e a settembre i nostri figli riprenderanno i percorsi nella scuola italiana,  conservando però un tesoro che speriamo di aver regalato loro: la lingua inglese, che ora parlano senza problemi, e un’esperienza di vita irripetibile». 

Be the first to comment on "L’anno sabbatico a Bali di una famiglia segratese: “Regalo di vita per i figli”"

Rispondi