Uno sportello bancomat a Redecesio: la petizione dei sindacati pensionati Cgil e Cisl

Qui sopra, il segretario cittadino dello Spi-Cgil, Angelo Golin, e la volontaria di Redecesio Valentina Cremaschi in via Verdi

Angelo Golin (Spi Cgil): «Gli anziani sono in difficoltà, il comune deve agire». Da lunedì raccolta firme nelle sedi e nel quartiere. La proposta: «Uno sportello al centro civico»

Un nuovo bancomat a Redecesio, per ovviare alle problematiche, relative soprattutto agli anziani, causate dal trasferimento della filiale della Banca Popolare di Milano in via Roma, in centro città, datato metà maggio.  Lunedì 17 luglio è stata protocollata in Comune una lettera con la quale le sigle dei pensionati di Cgil e Cisl inaugurano ufficialmente una raccolta firme per spronare l’amministrazione comunale ad attivarsi per chiedere alla Bpm in prima battuta e ad altri istituti di credito in alternativa di dare la propria disponibilità al posizionamento di un bancomat presso il centro civico di Redecesio in via Verdi.


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«Dovrebbe avere un eccesso dall’esterno – spiega Angelo Golin, segretario dello Spi-Cgil segratese – ma non è complicato trovare il luogo adatto, con disponibilità della corrente elettrica e della connessione a internet. Basta volerlo fare. I nostri anziani ci hanno segnalato difficoltà evidenti nel raggiungere il punto di prelievo più vicino, specie in questo periodo estivo nel quale le corse dei mezzi pubblici sono meno frequenti. Ma più in generale il disagio esiste e abbiamo deciso di muoverci».

Da lunedì 24 luglio la raccolta firme per uno sportello bancomat a Redecesio

Così, di concerto con la FNP-Cisl, già da lunedì 24 luglio partirà la raccolta firme nelle due sedi cittadine, in via 25 Aprile sotto i portici per la Cgil e in via Conte Suardi all’angolo con via Grandi per l’altro sindacato. Ma il documento che chiede un bancomat a Redecesio è a disposizione anche nei bar di Redecesio e ci sarà un passaggio tra gli ortisti. Un’iniziativa che trova sponda in un precedente. Anni fa, quando la banca presente a Lavanderie, nel controviale della Cassanese dove ora c’è la farmacia, chiuse i battenti, ci fu una battaglia che portò al posizionamento di uno sportello all’ingresso dell’ex Asl, poi sede della Misericordia. Poco tempo dopo, con l’apertura dell’Esselunga e la previsione di un bancomat all’interno, quello sportello fu dismesso. «Ma questo vuol dire che si può fare – insiste Golin – bisogna muoversi come Comune, magari anche con banche con le quali si hanno già rapporti aperti, qualora la Bpm non recepisse la richiesta. Tanto tra le commissioni eventuali e il costo del biglietto per raggiungere il centro, oltre al disagio dello spostamento…».

«C’è una visione Centroparco…centrica»

E quello della banca è solo l’ultimo segnale negativo per Redecesio. «Il quartiere si sta svuotando, soprattutto di servizi – incalza Valentina Cremaschi, volontaria dello Spi-Cgil che lì risiede – C’è una visione Centroparco… centrica, scusate il gioco di parole, che contraddistingue questa amministrazione. Ci sentiamo abbandonati, non solo per il degrado della zona ma anche per questo essere periferici». E sui social questo stato d’animo è evidente, con i post critici che si moltiplicano e un fastidio che monta. «D’altronde – commenta Golin – è quasi paradossale che Novegro, dopo essersi lamentata a lungo, abbia ottenuto risposte relativamente alla farmacia e non solo, ma ora tocchi a Redecesio sentirsi sguarnita e sola». La chiamata è a tutti i residenti perché firmino la petizione. 

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