Overlimits, capitolo sette per il basket integrato: «Servono altri volontari»

Nella foto, alcuni atleti di Overlimits nella palestra del “Don Giussani”

Il basket integrato segratese rilancia ed entra nella Consulta dello sport cittadina

Altroché crisi del settimo anno… Per il basket integrato segratese questo anniversario è sinonimo di rilancio in grande stile, di progetti e canali nuovi per sviluppare un’idea ormai consolidata. Overlimits, senza limiti, un nome che già racconta tutto. E che ha già dimostrato di non averli quei limiti, con il responsabile, Emanuele Ricci, che sposta un po’ più in alto l’asticella. «Siamo alla ricerca di appassionati che abbiano voglia di diventare volontari dell’associazione. Possiamo contare su una trentina di atleti, venti “special” e dieci normodotati che a rotazione si rendono disponibili per allenamenti e partite. Vorremmo ampliare la squadra».

In cosa consiste il lavoro di chi supporta i ragazzi con disabilità sul parquet?

«Bisogna aver voglia di mettersi in gioco, semplicemente. La miglior pratica è mettersi alla prova sul campo, confrontandosi con il gruppo di genitori coinvolto per capire quali siano le necessità e le modalità di interazione. Ci sono alcuni atleti che hanno maggior bisogno di sostegno, in quei casi è necessario un lavoro “one to one”, quasi di simbiosi, che va sviluppato durante le sedute di allenamento e traslato sul terreno di gioco in occasione dei tornei».

Come si articola la vostra attività?

«Ci alleniamo ogni venerdì, dalle 16 alle 17, al Don Giussani di Redecesio. E ogni due o tre mesi organizziamo dei triangolari, coinvolgendo in particolare Segrate, Cologno Monzese e Bussero. Tra un paio di mesi dovremmo giocare il primo della stagione. Sono appuntamenti ai quali segue sempre un “terzo tempo”, l’occasione per mangiare insieme e continuare a divertirsi anche a gare ultimate. L’ambito è quasi sempre quello della Martesana, ma alcune volte veniamo invitati a tornei organizzati a Milano o Pavia».

Siamo arrivati al settimo anno di attività, ma com’è nata questa esperienza proprio qui a Segrate?

«Da alcuni genitori che hanno aperto un canale con Laura Granata, la responsabile di Overlimits a Milano. Io l’ho affiancata dal principio e a un certo punto ho preso in mano la situazione. Il tutto da direttore sportivo di “Inbound”, un’associazione che si occupa di sport e che vuole impegnarsi nell’integrazione. Abbiamo organizzato tornei “tre contro tre” affiancando atleti disabili a normodotati e vogliamo lavorare anche su volley e scherma».

E adesso avrete anche un ruolo nella Consulta dello Sport convocata dal Comune.

«Sì. L’assessore allo Sport, Giulia Vezzoni, ci ha contattati per farne parte e abbiamo subito aderito. Già il fatto che esista una rete è positivo, poi noi abbiamo bisogno di farci conoscere e questo può essere un canale. Insomma, siamo aperti a ogni sorpresa che questa collaborazione può riservare».

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