Il saluto dei clienti del Biba Bar di via Emilia: «Ci mancherai, eravamo come una famiglia»
Un quarto di secolo insieme, Redecesio e il Biba Bar. Venticinque anni di storie da raccontare, purtroppo con nostalgia dopo che il locale di Marco Valdemi ha abbassato la saracinesca per l’ultima volta.
I saluti sono arrivati in coda alla “Cena in bianco” di sabato 25 maggio, con la lettura pubblica di un testo firmato dai “Bibi”, i clienti più affezionati, loro che sotto i portici di via Emilia non avevano trovato solo un bar. “È stato molto di più – hanno scritto – una famiglia fatta di tutto, gioie e dolori, un pezzo di di storia che se ne va, un pezzo del cuore di Redecesio che smette di battere”. E via così, con il groppo in gola e un’emozione che racconta bene il valore di quel posto.
Valdemi sempre in prima linea per rivitalizzare una frazione spesso snobbata da chi sarebbe chiamato a occuparsene: gli eventi di “Nord, Sud, Ovest, Est – Redecesio c’è!”, la festa di inizio estate organizzata insieme al compianto Luca Granelli, presidente dell’Aido cittadina; le lotterie benefiche, tante; le “Api Biba”, alternativa alla civica benemerenza che ha consegnato a tutti gli operatori sanitari alla riapertura dopo il lockdown. E tanto altro.
«Per me il Biba era come un figlio – dice Valdemi – ci ho trascorso metà della mia vita. Mi dispiace per tutti coloro che gli hanno voluto bene, ma se i clienti giovani potrò ritrovarli ovunque vada, mi spiace molto per le persone anziane che lì avevano trovato un punto di incontro, direi quasi una seconda casa. Le incrocio e le vedo un po’ smarrite, fa male». Pensa agli altri Valdemi, come sempre, è fatto così. «Avevo progettato sette serate dopo la “Cena in bianco”, purtroppo non ci saranno. Ma ringrazio tutti per l’affetto, specie i bimbi che quella sera sono corsi ad abbracciarmi».
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