“Ogni cosa a suo tempo”, a Cascina Commenda incontro su tecnologia e bambini

Appuntamento con la pedagogista Boccalini a Cascina Commenda sabato 8 per parlare del rapporto con i device nella fascia 0-6 anni.

Un incontro per genitori ed educatori  dedicato all’utilizzo della tecnologia nella fascia 0-6 anni. Lo organizza il Comune di Segrate per sabato 8 giugno a Cascina Commenda dalle 10 alle 12.  Il titolo dice già molto: “Ogni cosa a suo tempo” ed è tenuto da Lorella Boccalini, pedagogista e formatrice del centro psicopedagogico di Daniele Novara.

I rischi della tecnologia sui bambini

Ma quali sono le conseguenze di un utilizzo precoce dei device? Abbiamo chiesto un commento a Paola Barachetti psicologa e responsabile dell’area formazione della Cooperativa Il Melograno. «Molti studi internazionali si sono concentrati sulla capacità dei contenuti digitali di sviluppare alta produzione di dopamina nel cervello – spiega – che il bambino o l’adolescente non riesce a gestire, ma a cui il suo cervello si abitua. Ecco allora che quando smette di essere impegnato in attività digitali, mostra sintomi di astinenza come ansia, insonnia, intensa irritabilità; diventa scontroso, irascibile, aggressivo con la tendenza ad isolarsi. Sintomi di una vera e propria dipendenza».

In Francia vietati sotto i 3 anni

Proprio per proteggere i bambini da questi effetti, in Francia è stato presentato un documento, commissionato dall’esecutivo transalpino, in cui si chiede di vietare l’accesso agli schermi ai bambini sotto i 3 anni e l’utilizzo degli smartphone ai minori di 11 anni. Proposte che hanno sollevato un acceso dibattito e posto il faro su una situazione che rischia di  essere sottovalutata.

In Italia 8 bimbi su 10 usano il cellulare

«I dati parlano chiaro – snocciola Barachetti – negli Stati Uniti il 92% dei piccoli inizia ad utilizzare i dispositivi già nel primo anno di vita e all’età di due anni li utilizza giornalmente. Anche in Italia il quadro non è molto dissimile: 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni sanno usare il cellulare dei genitori, il 30% dei genitori dichiara di utilizzare lo smartphone per calmarli o distrarli già durante il primo anno di vita e il 70% al secondo anno».  Insomma cellulari e tablet sono sempre più presenti e invasivi nelle vite dei bambini, in ogni momento della giornata.

“No all’utilizzo da soli”

«Nel 2022 – continua la psicologa – le associazioni di pediatri con Fondazione Carolina e Meta hanno condotto una ricerca con un campione di 800 famiglie dalla quale emerge che il 72% dei genitori di bambini nella fascia d’età 0-2 anni utilizza dispositivi elettronici durante l’allattamento e i pasti dei propri figli e che il 26% lascia che i figli li usino in completa autonomia. Ecco questo è l’aspetto su cui occorrerebbe che i genitori si focalizzassero – sottolina Barachetti – un bambino molto piccolo necessita di essere supervisionato, guidato nell’utilizzo della tecnologia, non abbandonato a se stesso davanti allo schermo, soprattutto se in modalità attiva. Cioè un conto è lasciare che guardi un cartone animato adatto alla sua età, che sia sulla televisione o su un device, per un periodo limitato di tempo, un conto è lasciarlo solo con un tablet o uno smartphone con la possibilità di saltare da un video all’altro e continuare ad alimentare scariche di dopamina. Non si tratta di demonizzare la tecnologia o bandirla, ma essere genitori consapevoli e attivare misure di protezione verso i più piccoli. Non solo: scegliere attività digitali per i figli, svolte in modo solitario, significa precludere esperienze preziosissime per la crescita, come la socializzazione con i pari età e in generale l’interazione con il reale, con le emozioni, con il proprio corpo. Questo vuol dire poter esprimere emozioni anche negative, sperimentare la frustrazione, passaggi certo faticosi anche per i genitori, ma necessari per la crescita del bambino. Occorre che i genitori imparino a scegliere come, quando, quanto utilizzare la tecnologia e scegliere anche di farne a meno».

 

About the Author

Laura Orsenigo
Laura Orsenigo. Giornalista professionista, brianzola, dopo diverse esperienze in tv, riviste di settore e web, dal 2018 collabora con il Giornale di Segrate. Mamma di tre figli, impegnata nel sociale sul territorio.

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