Svastiche sulla nuova panchina arcobaleno. Ma poi dei ragazzi (e gli stessi vandali) le cancellano

La seduta, inaugurata venerdì, è stata imbrattata lunedì notte. Ma alcuni ragazzi l’hanno ripulita e, secondo quanto riportato dal sindaco Micheli, i responsabili del gesto hanno oscurato le scritte.

Una panchina con i colori dell’arcobaleno: questo il segno che l’amministrazione comunale di Segrate aveva voluto  lasciare venerdì 28 giugno al Centroparco, nella settimana del Milano Pride. Un segno di pace, di libertà, oltraggiato  però solo dopo poche ore, nella notte tra lunedì e martedì 2 luglio, da orribili scritte e simboli inneggianti al nazismo e al fascismo.

Uno scempio che, secondo quanto riportato dalla pagina social del Sindaco Micheli, non è passato inosservato da un gruppo di ragazzi che si trovava al Centroparco e che ha deciso, seduta stante, di ripulire la panchina, facendola tornare ai suoi colori originari. Non solo. Sul posto sarebbero infatti tornati gli stessi ragazzi che avevano imbrattato seduta e pavimento, coprendo con della vernice bianca le scritte a terra.

A raccontare l’episodio è stato il sindaco Micheli che ha commentato il gesto degli imbrattatori: “Voglio credere che si siano pentiti – commenta – piuttosto che pensare a un ravvedimento perché identificati o identificabili dalle telecamere installate nella piazza”.

Un ravvedimento che, secondo il Sindaco, lascia qualche speranza per credere che “non tutto sia perduto”. In quest’ottica il primo cittadino lancia un appello a tutti i ragazzi protagonisti dei diversi “raid” nella notte: “Vorrei incontrarvi tutti insieme – scrive – per ringraziare di cuore chi ha pulito, ma anche per avere un confronto costruttivo e chiarificatore con chi imbratta e danneggia le strutture della città (fatevi avanti scrivendomi in privato)”.

La seduta è stata donata alla città da un’azienda del territorio, lo Spazio Conad  Vimodrone e installata nella piazzetta pedonale del Centroparco venerdì 28, nella settimana del Milano Pride, la manifestazione a sostegno dei diritti della comunità LGBTQIA+ che ha radunato nel capoluogo oltre 300mila persone.