Andrea Onorati, da Segrate ad Amburgo per inseguire il sogno della danza

Andrea Onorati durante una sua esibizione di danza sul palco (foto Janira Tarquini)

Andrea Onorati, 15 anni, inizierà la prestigiosa accademia tedesca dove studierà per diventare un ballerino professionista.

“Ballare mi fa stare bene, non potrei mai immaginare la mia vita senza la danza”. Così, in queste poche e limpide parole, Andrea Onorati ha espresso tutta la passione che lo muove e il senso di tanti sacrifici, scelte difficili, ore di lavoro che hanno caratterizzato la sua vita negli ultimi anni.

Andrea Onorati ha solo 15 anni, ma è già un ballerino con grandi potenzialità, tanto da essere stato selezionato dalla prestigiosa Scuola dell’Hamburg Ballet John Neumeier per entrare a far parte del loro corpo studentesco dove vengono formati i futuri danzatori professionisti. «Ballo da quando ho 7 anni – racconta Andrea Onorati – ho iniziato a Crotone, in Calabria, dove vivevo con la mia famiglia e da due anni mi sono spostato a Segrate dove ho trovato una scuola con maggiore professionalità che mi ha preparato per entrare nel circuito delle accademie internazionali».

Due anni fa infatti Andrea ha raggiunto la mamma a Segrate, che si era trasferita qui per lavoro, proprio con l’obiettivo di trovare una scuola di danza all’altezza del proprio talento, in grado di farlo fiorire e crescere. La scelta è ricaduta sulla scuola ArteSpettacolo di Lavanderie, dove per due anni Andrea si è dedicato anima e corpo a perfezionare la tecnica, non solo nella danza classica, ma anche in tutti gli altri stili di ballo.

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«Ho sperimentato la danza contemporanea, moderna, carattere, hip-hop e anche il mimo». La passione però resta la danza classica, sulla quale Andrea vuole investire per il futuro: «La amo, sento di riuscire a esprimere quello che ho dentro attraverso il balletto classico: voglio studiare, migliorarmi, imparare e cercare di dare il meglio». Ha le idee chiare Andrea Onorati, e tanta determinazione: «So che sarà dura, anche restare a lungo lontano dalla mia famiglia – confida – dovrò anche imparare il tedesco, oltre a parlare bene l’inglese, ma sono molto motivato, non vedo l’ora di iniziare».

Ad Amburgo lo aspetta una realtà internazionale, dove ogni giorno è scandito da 5 o 6 ore di danza, oltre alle materie di studio “sui libri”. Resterà per tre anni fino al diploma: «Poi l’obiettivo è entrare in un corpo di ballo e diventare a tutti gli effetti un professionista». Perché la danza può essere un lavoro, non solo una passione da coltivare nel tempo libero. «È’una cosa che non tutti capiscono – commenta Andrea – così come ancora ci sono tanti pregiudizi sui ballerini maschi…. ma a me poco importa, io seguo la mia strada».

E se gli si chiede se ha mai pensato di partecipare come ballerino a un reality, che tanto piacciono ai ragazzi della sua età, taglia corto: «No, è proprio un’altra cosa. Quello è un tipo di ballo televisivo, non c’entra nulla con la danza da palcoscenico, quella che interessa a me». D’altra parte tra i suoi idoli non si sono i ballerini più popolari, forse più famosi per i fisici scolpiti che per la tecnica, ma mostri sacri della “vera danza” – come dice Andrea: «Il mio mito è Baryshnikov (il grande ballerino russo nato nel 1948, naturalizzato americano, ndr), sogno di diventare un giorno come lui», che fu semplicemente definito dal Time Magazine “il più grande danzatore del mondo”.

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