Demenza, un “Centro di incontro” a Segrate per malati e famiglie

Leonora Chiavari, presidente dell'associazione Atelier della mente. Il progetto si svolgerà nella Sala Alloni del Centro Verdi

Il progetto di “Atelier della mente” e Comune di Segrate sara inaugurato ufficialmente il 21 settembre, Giornata mondiale dell’Alzheimer 

Un nuovo servizio dedicato alle persone nelle fasi iniziali e moderate della demenza e alle loro famiglie. Sarà inaugurato il 21 settembre, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, il Centro di incontro di Segrate frutto dell’iniziativa dell’Associazione Atelier della Mente, già attiva in città dal 2021, con il Comune di Segrate. La sperimentazione si svilupperà nella Sala Alloni del Centro Verdi e muoverà i primi passi prima del taglio del nastro, già da lunedì 16 settembre.

Il modello olandese

Di che cosa si tratta? «Il Centro di incontro ha l’obiettivo di supportare l’intera famiglia fin dalle prime fasi della demenza per favorire la permanenza a domicilio della persona con demenza in una condizione di benessere per tutti – spiega Lenora Chiavari, presidente dell’associazione che gestisce a Cascina Commenda “Menti in circolo”, percorso dedicato alle persone con sintomi di decadimento cognitivo – si tratta di un modello innovativo ideato in Olanda, rivolto sia alle persone con demenza sia alle loro famiglie e che offre attività specifiche come psicomotricità, stimolazione cognitiva, attività occupazionali e ricreative e organizza percorsi specifici per i caregiver tra cui gruppi psicoeducativi, momenti informativi e colloqui psicologici oltre a iniziative che coinvolgono entrambi, malati e famigliari».

I contributi di Fondazione di Comunità Milano e Spi-Cgil

Al momento in Italia sono solo sedici i Centri di incontro, di cui quattro a Milano tutti gestiti da Atelier della Mente. «Mancano i punti di riferimento per chi si trova con una prima diagnosi di demenza – continua Chiavari – in questa fase iniziale i servizi disponibili sono pochissimi, ma se riusciamo a intervenire precocemente è possibile rallentare il decadimento cognitivo, prevenire e contenere i disturbi di comportamento e di umore che sono poi le principali cause di ricovero e anche evitare il burnout della famiglia». Una risposta a una esigenza diffusa, spiega l’esperta, che ha trovato terreno fertile a Segrate. Il progetto è stato infatti in parte finanziato da un bando di Fondazione di Comunità Milano ma anche dal contributo economico del sindacato pensionati Spi-Cgil di Milano e Spi-Cgil Lombardia e di Cittadinanza al Lavoro, progetto del Distretto sociale Milano Est.

Un aiuto dal Comune per chi è in difficoltà economica

L’amministrazione comunale ha invece messo a disposizione gli spazi del centro civico e con un apposito stanziamento garantirà l’accesso al servizio ai segratesi in situazione di difficoltà economica. «Siamo molto soddisfatti della partenza di questo progetto al quale lavoriamo da diversi anni e che ha visto un bel gioco di squadra – commenta Barbara Bianco, assessore alla Salute – offriamo un’opportunità importante alle persone con questa patologia nella fase iniziale che non trovano oggi adeguato supporto dal sistema sanitario. Dopo il Covid c’è stata un’emersione di questi casi dovuti anche al lungo periodo di isolamento, lo dimostra anche la forte richiesta per il servizio presente in Commenda, che resterà attivo». «Abbiamo aderito al progetto nell’ambito delle iniziative a livello regionale a favore degli anziani – spiega Angelo Golin, presidente della Lega Spi-Cgil di zona – sostenere i malati precocemente è decisivo per garantire il benessere di tutta la famiglia».

Come si accede al Centro di incontro

L’accesso al Centro di incontro avviene dopo una prima diagnosi di demenza e in seguito a colloquio con il responsabile del servizio e la frequenza prevede quattro incontri a settimana, dalle 9.30 alle 13,  alla presenza dell’équipe composta da psicomotricista, fisioterapista e psicologo.

Ma quali sono i campanelli d’allarme di un possibile esordio della patologia? «Le manifestazioni più classiche sono i disturbi della memoria, il disorientamento spaziale e temporale e la ripetitività – dice Chiavari – ovviamente bisogna considerare questi episodi se sono frequenti e impattano sulla vita quotidiana, non se casuali e isolati. La maggior parte delle demenze si presenta dopo i 65 anni, ma esistono anche casi pre-senili».

Per informazioni è possibile contattare i responsabili del Centro di incontro al numero 3480407037.

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