Presentante in anteprima a Segrate le nuove divise dei portalettere italiani: in via Buozzi un centro di distribuzione da 20 tonnellate di corrispondenza al mese e 20mila pacchi distribuiti su 13 Comuni da 76 addetti
A sfilare in piazza San Francesco c’era anche Giorgia, volto famigliare ai segratesi perché da due anni è la custode della corrispondenza dei residenti del centro cittadino. Ma sono 76 i portalettere al lavoro nel Centro di distribuzione di via Buozzi, in servizio su 13 Comuni della Martesana e del Sud-Est Milanese – da Segrate a Melzo fino a Peschiera Borromeo – per portare a destinazione ogni mese oltre 5mila raccomandate, 20 tonnellate di lettere, 22mila pacchi che diventeranno il 25% in più a Natale.
Un piccolo esercito, quello che parte tutti i giorni da Segrate, che avrà ora un nuovo look. Lo ha svelato mercoledì 30 ottobre Poste Italiane, con una presentazione di fronte al Centro Verdi nella città dove ha sede l’importante hub, punto di riferimento sul territorio. I “postini” nostrani sono infatti tra i primi in Italia a indossare la nuova divisa progettata dall’azienda, che ha mandato in pensione la vecchia uniforme sostituendola con indumenti hi-tech realizzati con materiali tecnici “green” adatti al lavoro degli operatori, in strada con ogni condizione climatica.
«Un cambio d’abito all’insegna della riconoscibilità e della tradizione, visto che i colori sono quelli storici di Poste, e per consentire agli addetti di svolgere al meglio il loro ruolo per la collettività, che è in continua evoluzione», ha spiegato Mimma Natale, responsabile della struttura di produzione delle provincie di Milano e Monza Brianza. A pesare, anche fisicamente, è infatti la crescita dell’e-commerce con un forte aumento dei pacchi mentre diminuisce il carico cartaceo di lettere e corrispondenza in parte trasferite sul digitale.
A coordinare il lavoro del centro di via Buozzi, il direttore Mario Bianco, segratese. «Abbiamo una squadra di portalettere giovane, da poco ne sono stati stabilizzati una trentina con contratti a tempo indeterminato», spiega. Un lavoro a contatto con la comunità, di responsabilità e fiducia, di cui solo una parte si svolge “outdoor”. «Riceviamo a Segrate il materiale da distribuire, gli operatori lo smistano ciascuno nel proprio casellario, la scrivania di ogni portalettere (un pannello suddiviso in una moltitudine di divisori che rappresentano ogni civico della zona da coprire, con un linguaggio fatto di colori a indicare le note e gli avvisi), poi quando tutto è in ordine, a bordo dei veicolo della nostra flotta composta da un’ottantina di auto e scooter, si parte per il giro di consegne». Da oggi un po’ più comodi, leggeri e, ovviamente, green.
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