Il muro di Segrate resta in piedi: “Colpa di un cavo dell’Enel” [VIDEO]

L'inizio dei lavori per la demolizione del muro dell'ex dogana, lo scorso 23 luglio

Il termine di due settimane, fissato proprio in occasione dell’evento di lunedì 23 luglio, è scaduto giusto ieri. Il muro di Segrate, però, è ancora lì. Alla faccia dei Pink Floyd, degli annunci e dei selfie d’ordinanza. Il cantiere è fermo, nessun progresso visibile. E anche sbirciando dietro le paratie e lo stesso muro, nulla si è mosso e si muove. Abbiamo sentito l’assessore all’Urbanistica Roberto De Lotto per capire cosa stia succedendo. «È vero, i lavori si sono fermati subito – spiega – la colpa è di un cavo dell’Enel trovato a ridosso del muro. È di media tensione ed è lungo 80 metri. L’operatore non può intervenire, può farlo solo Enel. Al momento non abbiamo una tempistica precisa, ma siamo fiduciosi rispetto alla possibilità di terminare l’abbattimento del muro entro l’inizio delle scuole».

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Jacopo Casoni
Jacopo Casoni, giornalista professionista, nell’arco della sua carriera si è occupato di tanti temi, dallo sport alla politica, passando per la cronaca e il racconto della città di Milano. Dal 2008 fa parte della redazione di Telenova e dal 2016 collabora anche con testate locali, prima Segrate Oggi e poi il Giornale di Segrate.

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