Tolle di vernice e altro materiale per imbiancare, il restyling della caserma dei carabinieri di Segrate è… griffata Bricoman. Una donazione resa possibile da una nuova strategia interna, come racconta il direttore del punto vendita cittadino, Luca Pinto. «Quando ho conosciuto il nuovo maresciallo, mi ha chiesto se fossimo disponibili a proporre sconti sui prodotti per sistemare i locali di via Papa Giovanni XXIII – spiega – poi dalla sede centrale è arrivato l’ok alla nuova procedura. Conosciamo bene i militari che lavorano lì, sono sempre stati molto disponibili e l’abbiamo fatto con piacere».
Un’iniziativa che fa parte di una linea precisa di Bricoman rispetto ai rapporti con le comunità locali. «L’approccio della nostra azienda è di apertura totale – sostiene Pinto, che guida il negozio di via Lambretta, a Lavanderie – è nella policy questo progetto eco-sostenibile, per così dire. Se si presentassero ulteriori richieste di donazioni, saremmo pronti a valutarle e a prenderle in considerazione».
Ma c’è già qualcosa che bolle in pentola. «Abbiamo un’area verde (circa 4-5mila metri quadri) che al momento ci è stata richiesta dal cantiere della viabilità speciale – racconta il direttore di Bricoman Segrate – ma quando tornerà nella nostra disponibilità una parte sarà destinata a un progetto di pubblica utilità. Stiamo pensando agli orti sociali, anche se siamo aperti ad altre idee da valutare con l’amministrazione comunale».
Questo è il futuro, ma negli anni passati il legame tra il colosso francese e la città si è già consolidato. Tante le iniziative che hanno visto Bricoman protagonista, ad esempio quella legata alla raccolta tappi promossa dalla Misericordia Segrate. «Alla fine ci hanno chiamato per dirci che, visto il volume enorme di pezzi consegnati, avevano difficoltà a gestirli – sorride fiero Pinto – Tra l’altro, non è stata l’unica occasione nella quale abbiamo aiutato i soccorritori cittadini. Ci avevano interpellati per un problema a un condizionatore nella sede, credo sia successo quattro anni fa. Alla fine, anche in quel caso, abbiamo ricevuto il via libera per una donazione». E non è finita qui, come abbiamo detto.
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