Una lettera aperta recapitata sui tavoli di sindaco, giunta e consiglieri comunali e trasmessa alla redazione del “Giornale di Segrate” venerdì 15 marzo. E la replica del primo cittadino Paolo Micheli, a stretto giro. Si riaccende il duro confronto sul destino del Golfo agricolo di Segrate tra la proprietà dell’area, la società Europa 2000 Srl, e l’amministrazione comunale. L’ultimo capitolo della vicenda risale al novembre scorso, con la condanna in primo grado inflitta al Comune al risarcimento di 1,35 milioni di euro a Europa 2000 per le spese del preverdissement realizzato sulla grande area verde su cui il Pgt del 2012, poi annullato da Tar e Consiglio di stato, prevedeva un piano di sviluppo edilizio. E proprio da qui parte la missiva dei proprietari dei terreni, che prima attaccano alcuni passaggi dell’appello del Comune alla sentenza per il risarcimento e poi affondano la penna rivendicando la bontà del progetto urbanistico previsto sull’area (il “70%, rimboscato e attrezzato a spese dell’operatore privato, sarebbe stato ceduto alla collettività che avrebbe anche incamerato milioni di euro di oneri”) ed elencando i maxi-risarcimenti che pendono sul Comune – pari a 3 milioni di euro, per il preverdissement e per l’IMU versata dal 2012 al 2014 – come conseguenza della scelta dell’amministrazione Micheli di non riconoscere alcuna edificabilità sul golfo agricolo con la propria variante al Pgt del 2018. Pronta la replica del sindaco Paolo Micheli, che contestando il “metodo” dell’operatore nella pubblicazione della lettera diretta a giunta e Consiglio (“Molto grave perché è altamente lesiva dell’indipendenza di istituzioni pubbliche quali sono il Comune di Segrate e i suoi Amministratori”) rivendica a sua volta la scelta di aver bloccato i progetti di edificazione sull’area tra Milano 2, Rovagnasco e a nord, Milano e Vimodrone (“una gigantesca colata di cemento”).
Pubblichiamo qui di seguito la lettera aperta di Europa 2000 Srl, firmata da Luca e Alessandro Cantoni, e la replica del sindaco di Segrate Paolo Micheli:
EUROPA 2000: “L’AREA DI NOSTRA PROPRIETÀ NON SARÀ MAI CEDUTA AL COMUNE FINCHÈ MICHELI SARÀ SINDACO, E L’ACCESSO ALLA STESSA SARÀ PERENNEMENTE INTERDETTO AI CITTADINI”
Egr. Sig. Sindaco,
abbiamo letto, con grande stupore e non senza incredulità, che – nell’atto di citazione relativo all’appello della sentenza Tribunale di Milano n. 11207/2018 – si insinua che la passata previsione urbanistica relativa all’area di proprietà di Europa 2000 sarebbe stata in qualche modo favorita dal fatto che la Giunta dell’epoca era composta da partiti riconducibili allo stesso schieramento politico del nostro compianto padre, il Senatore Gianpiero Carlo Cantoni (cfr., atto di citazione, p. 19). Più esattamente, in tale atto si legge testualmente quanto segue: “Né si può seriamente affermare che un operatore del settore immobiliare, che tra il 2002 e il 2008 ha in più occasioni avanzato richieste di modifica della destinazione dell’area in esame, al fine di poter procedere a una sua sostanziale edificazione, sia stato di fatto obbligato dall’Amministrazione a procedere nell’attuazione del preverdissement. Tanto più se tale operatore risulta controllato da una famiglia (i Cantoni) cui apparteneva – fino all’improvvisa scomparsa avvenuta in data 9 maggio 2012- anche un Senatore della Repubblica (Gianpiero Carlo Cantoni) che militava nella stessa compagine politica che all’epoca dei fatti di causa amministrava il Comune di Segrate (Forza Italia/Popolo della libertà)”. Si tratta, evidentemente, di un’illazione che – visto il particolare contesto in cui si inserisce e il significato che le viene chiaramente attribuito – risulta del tutto strumentale e fuori luogo nonché (per usare un eufemismo} inqualificabile e inopportuna giacché rivolta avverso una persona che non è nemmeno più in grado di difendersi. A tale proposito Le comunichiamo quindi che – a parte la già formulata richiesta di cancellazione della predetta frase dall’atto giudiziario in argomento – nel futuro, a tutela dell’onorabilità di nostro padre e della nostra famiglia, non tollereremo più frasi del genere e, nel caso, ci riserviamo sin d’ora di attivare nei confronti dei responsabili ogni azione (anche risarcitoria) consentita dalla legge.
Nell’occasione ci preme inoltre farle presente che – anche in ragione di quest’ultimo fatto – l’area di proprietà di Europa 2000, fino a quando Lei sarà a capo della Giunta che governa Segrate, non verrà mai ceduta al Comune e l’accesso alla stessa, trattandosi di terreno privato, sarà perennemente interdetto a tutti i cittadini. Riteniamo inoltre opportuno rammentarle che la passata previsione del Piano di Governo del Territorio, a fronte della ridotta edificabilità di una esigua porzione dell’intero e ben più esteso comparto, prevedeva (circostanza che, con tutta probabilità, i cittadini di Segrate ignorano) la cessione in favore dell’Amministrazione (e, dunque, della collettività tutta) di oltre il 70% dell’intera area, previamente rimboscata e attrezzata a spese dell’operatore privato, nonché l’incameramento, a titolo di oneri, di svariati milioni di euro che ben avrebbero potuto essere impiegati dal Comune per la realizzazione di interventi di pubblico interesse. Allo stato, invece, il nuovo strumento urbanistico- come peraltro riconosce lo stesso Documento Unico di Programmazione recentemente approvato dal Consiglio Comunale- prevede sull’area in argomento un meccanismo perequativo inadeguato e concretamente irrealizzabile. Detto meccanismo, infatti, ipotizza la produzione di una volumetria – da fare atterrare su altre aree idonee, esterne al comparto in oggetto, al momento di fatto inesistenti – del tutto irrisoria e, pertanto, di valore non sufficiente rispetto all’importanza della cessione che si chiede in cambio. A questo si aggiunga la doppia condanna allo stato già subita dal Comune che – a causa dell’intervenuto annullamento, da parte del Giudice Amministrativo, della precedente previsione urbanistica e a fronte della successiva scelta urbanistica operata dall’attuale Giunta di non riconoscere al comparto in argomento alcuna edificabilità identica o similare quella passata- si trova ora obbligata (in caso di definitiva conferma delle richiamate decisioni risarcitorie) a dover restituire a Europa 2000 la somma complessiva di circa 3 milioni di euro: Importo questo attinente, in parte all’IMU corrisposta e non dovuta per gli anni dal 2012 al 2014 e, in parte, agli ingenti costi che la medesima società ha pure dovuto sostenere, per l’esecuzione degli interventi di piantumazione preventiva (c.d. preverdissement) che, sempre nell’impostazione del trascorso PGT, costituivano condizione necessaria per lo sviluppo edificatorio degli ambiti di trasformazione quale quello in discorso e che, a seguito dell’annullamento dello strumento urbanistico comunale, si sono rivelati del tutto inutili. È del tutto evidente che, anche in questo caso, trattasi di somme che – in aggiunta ed unitamente agli oneri di urbanizzazione di cui Europa 2000 si sarebbe fatta carico – l’Amministrazione avrebbe senz’altro potuto mantenere e quindi utilizzare in favore e a beneficio della cittadinanza.
Luca Cantoni, Alessandro Cantoni
IL SINDACO: INACCETTABILI PRESSIONI SULL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. QUEL PROGETTO ERA UNA COLOSSALE COLATA DI CEMENTO, NON SARANNO QUESTE AZIONI A FERMARCI
Trovo la comunicazione di Europa 2000, la società che avrebbe voluto cementificare il Golfo Agricolo, molto grave perché è altamente lesiva dell’indipendenza di istituzioni pubbliche quali sono il Comune di Segrate e i suoi Amministratori. In questa lettera, riferendosi al sottoscritto e all’area del Golfo, è scritto: “finché lei sarà a capo della Giunta che governa Segrate, non verrà mai ceduta al Comune e l’accesso alla stessa, trattandosi di un terreno privato, sarà perennemente interdetto ai cittadini”. Questa frase è inaccettabile. Le scelte di pianificazione urbanistica assunte sono state legittimamente adottate da organi democratici e indipendenti come il Consiglio Comunale e la Giunta, peraltro su sollecitazione di migliaia di segratesi contrari all’edificazione di quell’oasi verde. Qualunque affermazione contenuta nell’atto d’appello non gradita dalla controparte ha come sede fisiologica ed esclusiva di valutazione la Corte d’Appello. Il ricorso ai media e alla pubblica piazza, perciò, sono parte della strategia della proprietà per mettere pressione sull’Amministrazione comunale. Ricordo ancora una volta che il progetto di edificazione del Golfo Agricolo è stato annullato dal TAR e dal Consiglio di Stato perché illegittimo, in quanto era una gigantesca colata di cemento. La cessione del 70% dei terreni a parco pubblico era il classico fumo negli occhi per vendere ai segratesi una grande speculazione edilizia e di consumo del suolo. Il tentativo di far passare come parco pubblico (o addirittura come un’area “rimboscata”) qualche giardinetto all’ombra di decine di palazzoni è stata e continua a essere un’operazione di puro marketing senza capo né coda. In quanto ai terreni del Golfo Agricolo di proprietà di Europa 2000, nel ricordare che sono recintati ormai dal 2015, ribadisco che verranno inseriti all’interno del Parco di Interesse Sovra Locale Est delle Cave, al fine di tutelarne ulteriormente la valenza ambientale e senza nulla togliere ai diritti dei proprietari. Non saranno perciò queste azioni a fermarci. Al contrario proseguiamo dritti sulla strada dello sviluppo sostenibile della nostra città, consentendo le attività edilizie ammesse dal Piano di Governo del Territorio. La battaglia di stamattina della giovane Greta non si fa solo a parole o con le manifestazioni, ma anche con fatti concreti, tutelando il bene più prezioso per l’umanità: la nostra Terra e la sua vitalità ecologica.
Paolo Micheli
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