Novità per il Centro Direzionale di Milano2. Il grande edificio diviso in 7 palazzi fino ad oggi adibito esclusivamente ad uffici potrebbe cambiare, almeno parzialmente, destinazione d’uso.
La proprietà vorrebbe infatti trasformare alcuni spazi all’interno di Palazzo Borromini in alloggi per studenti.
Una mossa che verrebbe incontro alla domanda di sistemazioni da parte della popolazione studentesca, sempre più numerosa, che frequenta l’Università del San Raffaele. L’iniziativa sarebbe anche un modo per ripopolare palazzi che negli ultimi anni si stanno lentamente e inesorabilmente svuotando.
Secondo il cartello affisso fuori dal palazzo i lavori dovrebbero concludersi entro il 19 aprile e riguardano appunto il cambio di destinazione d’uso.
L’Amministrazione comunale si è detta favorevole al progetto e ha espresso l’intenzione di adottare iniziative che possano stimolare la riapertura di esercizi commerciali intorno al laghetto dei Cigni per poter fornire servizi idonei alla popolazione studentesca.
(QUASI) TUTTO CHIUSO INTORNO AL LAGHETTO
Gli edifici intorno al laghetto sono di proprietà di Enpam – l’ente di previdenza dei medici – così come è proprietaria di hotel, residence e del laghetto stesso. Da quando Mediaset ha trasferito i suoi studi a Cologno nel 2017 questi spazi sono restati vuoti. In tutto sono oltre 20mila metri quadri che Enpam propone in locazione sul proprio sito dedicato alle proprietà immobiliari: sicuramente non un’impresa facile.
Il trasloco di Mediaset ha provocato anche la chiusura del bar-sorbetteria sulla piazzetta del laghetto, dell’asilo nido aziendale e, a cascata, ha portato meno introiti a tutti gli esercizi commerciali del quartiere. Molti negozi hanno chiuso, non certo solo per “colpa” di Mediaset, ma in generale negli ultimi anni tutta Milano2 ha vissuto una generale “piccola depressione”, e ora si avverte da più parti l’esigenza di un rilancio del quartiere.
COME RILANCIARE IL QUARTIERE?
Il mese scorso il Comitato Comprensoriale ha lanciato l’idea di una nuova Commissione “rilancio e sviluppo” con l’obiettivo proprio di ideare e portare avanti progetti per rivitalizzare il quartiere. Ci si interroga soprattutto su quale possa essere il futuro per i tanti esercizi commerciali sfitti, la maggior parte dei quali di proprietà del Fondo Mario Negri.
Secondo indiscrezioni pare che il Fondo non intenda sostenere la riapertura di negozi tradizionali destinati al vicinato in quanto non crede possano trovare condizioni adeguate per sopravvivere. Pare invece che il Fondo voglia proporre un progetto di destinazione dei negozi sfitti ad attività di terziario avanzato, con l’intenzione di investire in un progetto di questo tipo con canoni di affitto calmierati per i primi anni. Resta da capire cosa il Fondo intenda per “terziario avanzato”: se si tratta di uffici chiusi al pubblico e se questo cambiamento possa portare indotto positivo sul quartiere.
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