Sarà capitato a tutti, dopo aver fatto un frittura, in pentola o con friggitrice, di ritrovarsi con l’olio utilizzato e pensare: e ora dove lo butto? La maggior parte di noi, ahimè, decide di rovesciarlo nel lavandino senza pensare troppo alle conseguenze, che invece sono pesantissime.
«Quello di buttare l’olio usato nel rubinetto o nel secchio dell’umido è un atto che consideriamo “innocente”, ma produce circa 60mila tonnellate di olio che ogni anno finisce nelle tubature – spiega Pietro Aurecchia, del Gruppo di Acquisto Solidale di Segrate, attivo nella sensibilizzazione su ecologia e risparmio. Non è solo un tema legato alla tutela ambientale ma anche al riuso: quell’olio può diventare biocarburante o anche essere trasformato, ad esempio con la produzione di creme».
Cosa fare allora? Un aiuto è fornito dal Comune di Segrate che distribuisce gratuitamente le taniche per la raccolta degli oli alimentari.
Il servizio è gratuito e su prenotazione chiamando l’Ufficio Ambiente (02.26902336): al cittadino viene consegnata una tanica gialla da 5 litri che andrà poi svuotata presso la piattaforma ecologica comunale di via Rugacesio.
«La tanica si può ritirare anche presso la sede del GAS (Gruppo Acquisto Solidale) in via Pacinotti 13 – continua Aurecchia. Abbiamo inoltre proposto al Comune di sviluppare una rete di bidoni per la raccolta da affiancare a quello della raccolta ecologica, in collaborazione con il gestore dei servizi ambientali e con i supermercati cittadini, sull’esempio di quanto fa già Milano dove basta recarsi con una qualsiasi bottiglia piena di olio in un supermercato e trovare lì il contenitore per la raccolta differenziata».
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