Sophia ha 14 anni e lunghi capelli scuri. Ci ha messo anni per farli crescere così, come piacevano a lei, come le principesse delle fiabe. Ma un giorno a Sophia quei capelli da Raperonzolo non piacciono più, vuole cambiare look, un taglio radicale con il mondo delle fate, con il mondo dell’infanzia forse. Per una donna, di qualsiasi età, tagliare i capelli ha sempre un profondo significato simbolico. Però a Sophia spiace anche un po’ buttare via quella chioma che ha curato e amato per anni, che è una parte così importante di sé e allora le viene un’idea: perché non regalarli a qualcuno, qualcuno magari che sogna di avere quei capelli perché una malattia glieli ha portati via tutti? Ma per un gesto così carico di importanza ci vuole un “cerimoniere” degno di condividere questo momento e Sophia si ricorda di quel parrucchiere simpatico che aveva conosciuto anni fa quando viveva a Segrate. Così Sophia con tutta la famiglia parte da Zurigo dove abita, viaggia per 300 km e approda sotto i portici di Milano2, nel salone Jean Louis David, dove affida alle mani e alle forbici di Simone Siniscalchi il delicato compito. Ed eccoci a quell’attimo immortalato in una serie di selfie: il taglio netto di una lunga treccia e la rinascita di Sophia, da quel giorno un po’ più adolescente, con un bel caschetto. E la treccia? “L’ho donata a una organizzazione svizzera, Haar Creation – ci spiega Sophia al telefono, un po’ intimidita dalla nostra curiosità ma anche orgogliosa di poterci raccontare la sua esperienza. Ho trovato il nome e l’indirizzo sul sito svizzero della Lega del Cancro, servirà per realizzare parrucche per chi ha perso i capelli in seguito alle cure” È stata una tua iniziativa? “Sì, sì, ho deciso da sola. Volevo tagliare i capelli corti – spiega – ma non volevo buttarli via, volevo che potessero aiutare qualcuno a cambiare il proprio aspetto…” Come ti è venuta questa idea? “Prima di me l’ha fatto mia sorella qualche anno fa e l’ho trovato un gesto bellissimo” Consiglieresti ad altri di farlo? “Certo, è moto bello poter aiutare gli altri. Credo che tutti abbiano bisogno di avere fiducia in se stessi, con i capelli o senza, ma deve poter essere una scelta. Ecco io ho voluto aiutare chi non ha scelta a causa di una malattia”.
Ha le idee chiare Sophia e la sua determinazione non ha lasciato indifferente nessuno nel salone: “Mi sono commosso del suo gesto – ci racconta Simone Siniscalchi, titolare del negozio Jean Louis David di Milano2 – soprattutto perché è una ragazzina. Nel passato mi è capitato altre 3 volte di tagliare i capelli a clienti che poi li hanno donati, ma mai così giovani…” In questo, come negli altri casi, sono le stesse donatrici ad occuparsi di spedire la ciocca all’associazione prescelta. “Invito però – precisa Simone – ad informarsi con attenzione sull’associazione a cui si decide di donare i capelli, sulla serietà e finalità sociale e benefica della raccolta”.
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