Metropolitana a Segrate più vicina. Nella lista delle opere per le Olimpiadi 2026

Uno dei tunnel della nuova metropolitana blu per ora prevista solo a Linate per il 2021

La metropolitana a Segrate muove un altro passo, si avvicina un po’. Il prolungamento della M4 è nella lista delle “opere connesse” di quella Legge olimpica che traccia il percorso verso Milano-Cortina 2026. Abbiamo voluto fare il punto con l’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia, Claudia Terzi.

Claudia Terzi, Assessore Trasporti Regione Lombardia

Qual è la situazione attuale?

«Stiamo aspettando di capire se il progetto otterrà i fondi europei attraverso il bando al quale partecipa. Nel frattempo, abbiamo colto l’occasione dei Giochi per inserire nell’elenco delle infrastrutture da finanziare anche questo prolungamento che, in virtù dell’approdo di Westfield, assume una rilevanza strategica per tutta l’area».

Ma la Legge olimpica dà garanzie?

«Ad oggi no. Manca soprattutto la nomina di un soggetto che gestisca la partita con la possibilità di semplificare l’iter di questi grandi interventi infrastrutturali. Regione Lombardia lo ha chiesto, al momento questa richiesta non ha avuto seguito. Crediamo sia cruciale, perché la progettazione di un’opera del genere può durare sei o sette anni ed è evidente che saremmo fuori tempo rispetto all’Olimpiade.  L’impianto della Legge olimpica è stato mutuato da Expo. Il fatto che la M4 a Segrate non sia tra le “opere essenziali” ma faccia parte della lista delle “opere connesse” non è un problema. Alla fine pari sono, l’unica differenza è che le prime hanno un collegamento diretto con i siti che ospiteranno i Giochi, le seconde no. Ciò che conta è che in occasione di Expo quasi tutte le infrastrutture inserite nella legge speciale sono state realizzate, ma per l’evento del 2015 c’era un commissario che è riuscito a snellire le procedure e ad avere un impatto sui tempi».

La Legge olimpica di per sè, quindi, non è sufficiente per sbloccare i fondi per la fase 2 dello studio di fattibilità?

«C’è un chiarimento da fare. Il bilancio di Regione Lombardia è un documento molto rigido, il fatto di aver previsto un capitolo con quel nome, esplicitando che si tratti del prolungamento della M4 verso Segrate, era indispensabile. E noi quel capitolo lo abbiamo riempito di risorse, che sono allocate e non congelate, sia chiaro. Però, è evidente che per procedere ci sia la necessità che si attivino tutti gli attori coinvolti, dai Comuni di Milano e Segrate a Westfield, passando per MM».

Su che ipotesi si sta lavorando? Si parlava anche di due fermate in città…

«I nostri tecnici hanno valutato che lo scenario più concreto e sostenibile sia quello che prevede un’unica fermata. E sottolineo come quest’opera sia strettamente connessa e debba procedere in sintonia con l’idea di una nuova stazione a Segrate, la Porta Est, che sviluppi un polo infrastrutturale che preveda l’alta velocità, collegamenti che mettano in sinergia i tre aeroporti principali della regione, un progetto nel solco di quello della stazione di Rogoredo».

Il sindaco Micheli ha rivendicato i meriti di questa svolta. Cosa ne pensa?

«Innanzitutto l’importante è che le cose si facciano e per chiudere una partita così importante serve un gioco di squadra, neppure la Regione potrebbe farcela da sola. Io non sono una persona che fa la corsa per piantare le bandierine… Evidenzio solo un dato: Palazzo Lombardia su questo progetto finora ha già investito 510mila euro».

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