“Aiutateci ad aiutarvi”. È l’appello dei soccorritori della Misericordia Segrate, in prima linea nell’emergenza coronavirus, che ha lanciato una raccolta fondi online per l’acquisto di materiali e per il sostegno dell’associazione che intanto ha dovuto sospendere tutte le attività di trasporto e servizi ai cittadini – a parte i servizi di emergenza 112 – che garantiscono le risorse per l’operatività.
Questo il messaggio dei soccorritori segratesi:
I nostri ragazzi hanno bisogno di tutto l’ aiuto possibile: i dispositivi di protezione individuale (mascherine, camici e occhiali protettivi) stanno finendo e sta diventando sempre più difficile e dispendioso reperirli. I nostri ragazzi ci mettono tutto il cuore e l’ energia di cui dispongono per salvaguardare la popolazione e garantire un servizio più efficace e sicuro possibile, adesso c’è bisogno anche di voi! Aiutateci ad aiutarvi e tutti insieme ne usciremo!
«TURNI MASSACRANTI E PREOCCUPAZIONE, MA NESSUNO SI È TIRATO INDIETRO»
Per l’emergenza Covid-19 la Misericordia Segrate sta operando con un’ambulanza attrezzata (l’altro mezzo a disposizione in via degli Alpini è utilizzato per gli altri interventi) e con equipaggi di tre persone formati dai volontari – una trentina, molti dei quali segratesi – che stanno affrontando turni massacranti anche di 13-14 ore consecutive per rispondere alle chiamate del 112.
«La situazione è difficile, ma nessuno dei nostri volontari si è tirato indietro – racconta Giuseppina Elli, governatore della Misericordia Segrate – i nostri equipaggi stanno rispondendo a decine di chiamate per casi di sospetto contagio in tutto l’est milanese. Prima di uscire i soccorritori devono indossare tutti i dispositivi di protezione, doppi guanti, tuta, occhiali, mascherina e una volta trasportato il paziente in ospedale serve una sanificazione completa dell’ambulanza… è davvero un lavoro enorme e snervante, che si aggiunge alla preoccupazione per i possibili contagi». Che finora, fortunatamente, non si sono verificati. «Sì – conferma Elli – stiamo provvedendo anche alla continua sanificazione della sede, ma si lavora in un clima di continua tensione. I nostri volontari sono straordinari, hanno paura come tutti, per loro stessi, per le loro famiglie, hanno paura di non aver magari pulito abbastanza a fondo l’ambulanza per il turno successivo… però sono loro a tranquillare me e soprattutto i pazienti e le famiglie, entrando nelle loro case magari per portare in ospedale, da solo, un sospetto contagiato».
È la prima linea della lotta al coronavirus, assieme a quella degli ospedali, dei medici, degli infermieri. Una prima linea silenziosa, fatta di sacrificio e senso di responsabilità. A cui dobbiamo il nostro “grazie”, ma anche, se possibile, un aiuto concreto.
Qui il link alla raccolta fondi dove è possibile fare una donazione.
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