Addio a Gigi Casletti, il “dottore” di radio e tv

Si è spento domenica 29 marzo, a 73 anni, Luigi Casletti storico artigiano e commerciante conosciutissimo in città per la sua attività di riparazioni di tv e elettrodomestici. Gigi – come era chiamato dai suoi tanti clienti e amici segratesi – era ricoverato da metà marzo per le complicanze legate al Covid-19.

Lodigiano d’origini, Casletti si era trasferito da bambino a Segrate e aveva avviato giovanissimo la sua attività di commerciante negli anni Settanta prima con un negozio di vendita e assistenza elettrodomestici in via Cassanese, a Lavanderie, e poi dal 1995 come riparatore a supporto della “Televideo Casletti” del figlio Cristian nei laboratori di via Roma e via Gramsci poi trasferitisi in via De Amicis e infine in via San Carlo, al Villaggio Ambrosiano, dove tuttora l’azienda opera.

Un punto di riferimento, per decenni, per chiunque fosse alle prese con un guasto alla tv, alla radio, allo stereo o a qualsiasi altro apparecchio di quelli che oggi chiamiamo “vintage”. Del resto, non c’era nulla o quasi che Gigi – indimenticabile nel suo camice bianco immerso tra schermi, transistor, viti e attrezzi – non riuscisse a rimettere in funzione. «Aveva una passione incredibile per il suo lavoro, passione e conoscenza che mi ha trasmesso e che porterò avanti anche per lui», dice Cristian, che ha raccolto da anni il testimone dal padre che però non ha mai smesso di aiutarlo nelle attività del laboratorio, la sua seconda casa.

«Io e mia sorella Simona abbiamo visto per l’ultima volta papà poco prima della comparsa dei sintomi del coronavirus, febbre e tosse, per poi metterci tutti in isolamento – racconta commosso Cristian – dopo qualche giorno la sua situazione è peggiorata e abbiamo chiamato i soccorsi: è stato portato in ospedale e domenica, a una settimana dal ricovero, ci hanno comunicato al telefono il suo decesso: non abbiamo potuto né sentirlo né vederlo». Tantissimi i messaggi di vicinanza alla famiglia in ricordo di Casletti, anche via Internet dove la notizia, diffusa da alcuni amici, ha fatto presto il giro dei gruppi Facebook cittadini.