L’alpino Aldo Panciera, storico abitante di via Cassanese 200, è il protagonista insieme a una cornacchia di una storia che nel quartiere è già diventata famosa. Da qualche tempo è possibile assistere a una scena alla quale si può credere davvero solo dopo averla vista: un signore con i capelli bianchi entra nel cortile, un uccello da lontano lo riconosce, gli si avvicina in maniera rumorosa e sbattendo le ali come in segno di saluto, gli fa mille feste. Osservandoli, in tutti i particolari, si percepisce la “familiarità” tra i due. Chi lo conosce, nel signore con i capelli bianchi protagonista del quadretto vi scorge Aldo, l’alpino, il volontario di mille iniziative di beneficienza, la penna nera sempre in prima fila alle commemorazioni. Come tutte le migliori storie, anche questa dell’alpino e della cornacchia ha un suo inizio; bisogna tornare allo scorso scorso…
«Stavo passeggiando in cortile quando, a un certo punto, vidi un uccellino sul prato – ci ha spiegato Aldo, che abbiamo raggiunto durante uno degli incontri con il nuovo amico – non era messo benissimo. Probabilmente era caduto dal nido a causa del brutto tempo dei giorni precedenti. A quel punto l’ho preso e l’ho portato a casa. Per due mesi è rimasto su da me e nel frattempo l’ho chiamato Ciek. Quest’estate poi l’ho liberato in cortile, dove è rimasto fino ad ora. Gli porto da mangiare carne trita, würstel di cui va matto, ma anche le noci e il pane umido».
Come tutti i figli anche Ciek lo fa disperare, come quando è sparito qualche settimana fa. «Ero davvero preoccupato… c’erano stati gli operai a tagliare il prato e lui si era allontanato per il rumore. Lo avevo raggiunto fuori dal condominio, ma avevo dovuto lasciarlo lì a causa di un impegno. Per tre giorni non si è fatto vedere, poi mia moglie lo ha avvistato… è riapparso in cortile e io nemmeno ci speravo più». Il legame fra Aldo e Ciek, come abbiamo visto, viene de lontano. Ciek, che ha delle particolari piume bianche in più rispetto ai suoi simili, non ha mai preso davvero il volo… Quando Aldo l’ha trovato, solo e denutrito, aveva scarse probabilità di farcela, ora invece saltella in cortile dove si contende con qualche piccione il cibo che gli lanciano gli amici dai balconi.
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