Teralp, bomba della Seconda guerra mondiale nel cantiere. Il sindaco: “Rinviare l’evacuazione”

L’area dell’intermodale di Tregarezzo dove sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo terminal (Archivio)

Una bomba da 500 libbre, pari a circa 230 chilogrammi, è stata ritrovata lo scorso venerdì durante le operazioni di scavo nel cantiere per la realizzazione del nuovo terminal intermodale Teralp, a Tregarezzo. Il maxi ordigno di fabbricazione inglese, risale alla Seconda guerra mondiale quando l’area ferroviaria di Segrate fu pesantemente bombardata dagli Alleati, è solo l’ultimo dei residuati bellici venuti alla luce in questi anni. Ma, rispetto ai più recenti ritrovamenti, quello affiorato nell’area tra Tregarezzo e la stazione ferroviaria è di dimensioni ben più importanti e necessita di un piano complesso per la rimozione e il successivo brillamento.

Secondo quanto emerso da una prima analisi della cabina di regia convocata dalla Prefettura, il raggio d’azione sarebbe stato quantificato in 450 metri. Tradotto, l’evacuazione riguarderebbe un totale di 350 residenti tra la vicina Tregarezzo, parte del Segrate Village oltre alla Mondadori e all’area Nord dell’Idroscalo per consentire agli artificieri del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona, specializzato in queste bonifiche, di intervenire. Un “trasloco” che il sindaco Micheli chiederà a Palazzo Diotti di rinviare a emergenza sanitaria conclusa dato che, ha spiegato, sarebbe molto complicato evacuare in sicurezza le persone coinvolte in piena zona rossa. Al momento non c’è dunque una data per il disinnesco e il primo cittadino, dopo aver firmato una prima ordinanza di inibizione momentanea dei lavori nel cantiere, ha stabilito la messa in sicurezza dell’area imponendo il divieto di ingresso – anche con l’ausilio di una recinzione – in un perimetro a distanza di 50 metri dal luogo di ritrovamento della bomba.

L’ultima operazione di rilievo per lo spostamento e la distruzione di un ordigno bellico risale al settembre del 2017, quando fu necessaria l’evacuazione di 283 residenti tra San Felice e Tregarezzo per la messa in sicurezza di una bomba da 500 libre (simile all’ultima ritrovata) nel cantiere per la costruzione dell’attuale Rsa lungo via Rivoltana. Undici anni fa, nel 2010, furono invece 1.200 le persone coinvolte per un maxi intervento di disinnesco e brillamento di due ordigni ritrovati nel cantiere della Viabilità speciale tra Lavanderie e Redecesio.

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