La Lombardia torna da lunedì 12 aprile in zona arancione e tornano quindi in classe gli studenti dal nido alle superiori. Per i più piccoli, fino alla prima media, la campanella in realtà è suonata prima, mercoledì 7 aprile, quando oltre 3 mila studenti segratesi sono tornati sui banchi di scuola dopo oltre un mese di stop imposto dall’Ordinanza Regionale del 4 marzo.
SI RIPRENDE DOPO OLTRE UN MESE DI STOP
Dal 5 marzo erano restati a casa i bambini di materne ed elementari, oltre ai ragazzi di medie e superiori, mentre dal 15 marzo si erano chiusi i cancelli per i piccoli dei nidi. Mercoledì, con la Lombardia ancora in zona rossa, sono rientrati i bimbi dei nidi e gli alunni fino alla prima media. Da oggi, lunedì 12 aprile, tornano invece in classe gli studenti di seconda e terza media, più quelli delle superiori, anche se questi ultimi con una presenza dal 50% al 75%.
“NON VOGLIAMO TORNARE ALLA DAD”
Fuori dalle scuole si respira un’aria di festa, occhi sorridenti dietro le mascherine, dei bambini e dei genitori. «Altro che caffè dopo la campanella, c’è chi avrebbe stappato una bottiglia di champagne mercoledì mattina – commenta sorridendo Cristina Modica, presidente dell’Associazione Genitori di Milano2 – scherzi a parte è stato un mese molto duro per tutti, genitori e bambini, e siamo veramente contenti che si possa tornare in classe, abbiamo lottato per questo. La Dad non è scuola ed è tanto più difficile e faticosa tanto più sono piccoli i bambini. Ho raccolto gli sfoghi di molte mamme che non riuscivano a convincere i bambini a collegarsi, oppure a mostrarsi nella videocamera, o a interagire. E tutti abbiamo dovuto fare i salti mortali per conciliare smart working, Dad e compiti… speriamo davvero che sia stata l’ultima volta».
«Senz’altro questa riapertura è un segnale incoraggiante per il futuro – commenta Guido Bellatorre, assessore alla Scuola – attendevamo questo momento e siamo felici per i nostri ragazzi, perché possono riallacciare le relazioni con i compagni e con i docenti in presenza, aspetto fondamentale per la loro crescita».
REGOLE ANTI-CONTAGIO
La scuola ha ripreso secondo l’orario usuale, con il tempo pieno e il servizio mensa subito garantito. Permangono le misure di sicurezza già in essere prima della chiusura: obbligo dell’uso della mascherina anche seduti al banco, ingressi e uscite differenziate per evitare assembramenti, mantenimento della “bolla classe”, igienizzazione frequente delle mani e arieggiamento dei locali. Tramontata l’ipotesi di test salivari a tappeto per gli studenti come in un primo momento proposto dal Ministro dell’Istruzione, se non in alcuni Comuni (come Bollate, dove scoppiò il primo focolaio della variante inglese) oggetto di un piano sperimentale in accordo con l’Università Statale.
“LA SCUOLA È UN LUOGO SICURO”
«I dati, come riporta lo studio della dottoressa Gandini ripreso da tutti i media, dicono che le scuole sono sicure – sottolinea la presidente dell’Associazione Genitori – ce ne siamo resi conto anche noi, nel micro-mondo del nostro istituto dove si sono registrati solo casi isolati provenienti da contagi esterni». «L’auspicio è che anche fuori da scuola le famiglie seguano le stesse precauzioni adottate in classe – chiosa l’assessore – altrimenti si rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti».
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