Le “Penne nere” sono un riferimento nella campagna vaccinale, a partire dal Generale Figliuolo, fino alla attivissima sezione locale, che ha già “macinato” mille ore di servizio.
La campagna vaccinale è stata blindata – e messa al sicuro dagli attacchi sconsiderati di no-vax e negazionisti – affidandola al generale Francesco Figliuolo, militare di lungo corso di quel corpo, gli Alpini, che tanto consenso ha saputo guadagnarsi nel secolo e mezzo della sua storia, specie alle nostre latitudini, dove non c’è occasione di prestare il loro servizio in cui non siano protagonisti. Abbiamo incontrato il neo capogruppo della sezione segratese dell’Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.) Pietro Sala Crist – classe ‘56, valtellinese, a Segrate dal 1985 – succeduto alla guida del gruppo a Roberto Luciani.
Nell’annus horribilis della pandemia le “Penne nere” sono state un riferimento costante per la popolazione. La loro figura ispira immediatamente fiducia ed è anche alla luce di questo che un alpino, Figliuolo, è stato designato commissario straordinario per la campagna vaccinale…
«Siamo contenti che sia stata scelta una persona competente come Figluolo, che ha tre lauree, e siamo ovviamente orgogliosi che sia un alpino a guidare questa importante e delicata fase di emergenza sanitaria».
Con il deflagrare della pandemia vi siete da subito resi disponibili con lo spirito di servizio che vi contraddistingue. Cosa ricorda di quei giorni tragici di marzo? Di cosa vi siete occupati?
«Durante quel periodo, nel rispetto di tutti i protocolli e le precauzioni, i più giovani di noi hanno distribuito i kit sanitari forniti dal Comune ai medici di base, cancelleria alle famiglie in difficoltà e annaffiato gli orti comunali degli anziani che non potevano accedervi. Abbiamo inoltre fatto donazioni per il fondo “Aiuta Segrate” e per l’ospedale da campo di Bergamo».
Siete impegnati con i vostri volontari nei centri vaccinali lombardi, in cosa consiste il vostro lavoro?
«La sezione di Milano si è presa l’impegno di dare la continuità di servizio al Palazzo delle Scintille, uno dei maggiori centri vaccinali italiani e anche noi come gruppo di Limito-Pioltello-Segrate abbiamo aderito portando 18 volontari che alternandosi hanno svolto finora quasi 1.000 ore di servizio. Insieme ad altri 400 volontari ci occupiamo dell’accoglienza all’interno e all’esterno dell’Hub e di tutti quei servizi necessari per il buon funzionamento della “macchina”».
La battaglia non è ancora conclusa e il timore di un’altra ondata è più che fondato, ma i vaccini hanno dimostrato la loro efficacia abbattendo il numero di vittime. Vuole fare un appello ai giovani che hanno deciso di non vaccinarsi e agli anziani che inspiegabilmente sfuggono alla vaccinazione?
«L’emergenza purtroppo non è ancora finita, non è il momento di pensare alle feste e alle vacanze perché siamo ancora tutti a rischio. I giovani devono capire che con i loro comportamenti rischiano di infettare i più anziani e gli anziani che non vaccinandosi mettono seriamente a rischio la loro vita».
Gli Alpini sono un patrimonio di tutti, ma nelle future generazione il rischio è che scompaiano dai territori… che cosa si può fare?
«L’indirizzo dell’Associazione Nazionale Alpini è quello di ripristinare la leva obbligatoria, dando maggiore importanza alla protezione civile, alla gestione di emergenze e al pronto soccorso. Fin da ora invece è possibile iscriversi come “Amico degli Alpini” per tutti gli uomini e le donne che si riconoscono nei nostri valori».
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