Anziani sulle barricate: “Riaprite il nostro centro!”

Il gruppo di "nonni" che chiede la riapertura delle sale a loro destinate del centro civico di Redecesio

Gli “over” chiedono che venga riaperto il centro anziani di Redecesio, chiuso da mesi per la pandemia.

Le porte sono ancora chiuse, solo a loro però. La biblioteca e gli spazi appannaggio dei ragazzi sono di nuovo accessibili e non da ieri. Oltre i finestroni che danno sui due saloni del centro civico di Redecesio destinati agli anziani invece si intravede il loro mondo che resta irraggiungibile: sedie accatastate, tavoli già distanziati a sufficienza, materiale utilizzato per le attività “sopravvissute”, quelle del mattino, che si svolgono all’aperto sotto il portico. Ma per chi quel centro lo utilizzava come punto di ritrovo nei pomeriggi, soprattutto quelli estivi fatti di una solitudine più pungente, le porte sono ancora chiuse.

«Chiediamo che il centro venga riaperto – spiega Giancarlo – perché per molti di noi è l’unico presidio di socialità. Ad agosto ci siamo sentiti abbandonati, siamo quasi tutti soli e non abbiamo nessuno. Per noi questo spazio è il massimo, un modo per passare una mezza giornata in compagnia». Giancarlo rivela anche di aver scritto al… famoso numero WhatsApp del Comune: nessuna risposta. Gli fa eco Pina, che prima del Covid era protagonista di incontri nei quali condivideva ricette di specialità liguri, da buona genovese. Anche lei è sulle barricate. «È una vergogna che le persone anziane siano abbandonate a loro stesse – afferma – I giovani possono entrare, vorrei capire il motivo. A luglio ho incontrato l’assessore e gli ho chiesto che mi desse una risposta circa la data della riapertura: mi aveva promesso che sarebbe arrivata entro dieci giorni, sto ancora aspettando».

Era il 15 luglio, conferma Guido Bellatorre, che ha le deleghe ai Servizi sociali nella giunta Micheli. L’incontro c’è stato e lui sostiene di aver fornito un riscontro alle domande pervenute attraverso i canali istituzionali, una perfino protocollata a quanto pare. L’assessore fa comunque il punto, spiegando che l’appalto per la gestione del centro anziani è scaduto e attualmente in proroga, anche se gli uffici stanno esaminando le offerte pervenute. «Serve cautela – dice – abbiamo a che fare con un’utenza fragile e il Green pass è fondamentale ma non esclude totalmente i rischi di contagio. L’idea è quella di massimizzare le presenze in sicurezza (per questo si è lavorato sull’esterno, ndr) e per questo stiamo pensando anche all’auditorium, spazio che potrebbe servire a questo scopo senza pregiudicare altri soggetti. Credo che per i primi di ottobre, specie se la cooperativa restasse la stessa, potremo avere un protocollo che consenta di riaprire, con prudenza e accessi contingentati». 

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