Costanza “sente” il vento e trionfa in barca a vela

Costanza Caruso con Silvia Ranni sulla barca paralimpica ai campionati italiani di vela

La milanoduese Costanza Caruso conquista un brillante risultato nella vela paralimpica.

Un trionfo all’esordio ai Campionati italiani di vela svoltisi a Malcesine sul Lago di Garda: medaglia d’oro nella categoria para sailing Hansa Doppio e poi ottavo posto ai mondiali svoltisi a Palermo due settimane dopo. L’exploit di Costanza Caruso, nata e cresciuta a Milano2, ci consegna una protagonista assoluta della vela paralimpica. La categoria nella quale gareggia è l’Hansa 303, uscita temporaneamente dallo scenario dei Giochi ma con buone possibilità, anche grazie al successo dell’evento iridato tenutosi in Sicilia un paio di settimane fa, di tornare in calendario per l’edizione di Los Angeles del 2028.

Costanza naviga con il timoniere Silvia Ranni, ricopre il ruolo di prodiere: manovra il fiocco, ma sta anche imparando a percepire con sempre maggior precisione i salti di vento. Questo nonostante sia pressoché non vedente e affetta da una forma non gravissima di spasticità concentrata nella parte sinistra del corpo. Ad avvicinarla alla vela, Berti Bruss, triestino doc, campione di canottaggio e personaggio noto del mondo della navigazione anche in virtù dei suoi racconti via radio della “Barcolana”, storica regata che si tiene appunto nel Golfo di Trieste. L’incontro tra i due a Cascina Biblioteca, dove Costanza svolge varie attività. Era il 2018 e da lì è partito questo viaggio con il vento in poppa, che l’ha portata rapidamente a dominare la scena.

La prima volta ha solcato le onde su una barca di 12 metri, la “Just Man”, e l’amore è scoppiato subito. Bruss l’ha coinvolta nella sua associazione creata con la Lega Navale del capoluogo friulano e così si è formato il tandem perfetto con Silvia Ranni. «La vela a livello agonistico mi piace anche per questo – dice Costanza Caruso – perché sviluppa un’empatia con l’allenatore e la mia timoniera. Si è un gruppo, un team che condivide ogni cosa, una famiglia». Dicevamo che la gara di Malcesine, culminata con un oro quasi inatteso, ha segnato l’esordio agonistico della segratese ad alti livelli. «E’ stata un’esperienza in cui ho scoperto la libertà di muovermi in mare in sicurezza e di poter gareggiare – commenta – Con il mio gruppo “Disequality” (l’associazione di Berti Bruss, ndr) cercheremo anche l’anno prossimo di dare il meglio di noi». Nel mirino l’Olimpiade, ma il prossimo obiettivo è quello di aprire un campo di allenamento anche all’Idroscalo grazie alla nostra Lega Navale. Il vento soffia…

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