“Per sempre Giò”, l’inno alla vita (e all’Inter) nel libro di mamma Viviana

Nella foto, Giorgio con la mamma Viviana Locatelli, autrice del libro

Il 29 aprile al Centro Verdi la presentazione assieme ai Ragazzi di Robin

Il cuore grande di Giò. E a riempire quel cuore immenso, la sua Inter, il suo amore. La storia di Giorgio si è interrotta tragicamente in coda a quel 2020 pieno zeppo di angoscia, stroncata dal Covid ad appena 26 anni. Un lutto straziante che la mamma, Viviana Locatelli, ha voluto affrontare scrivendo un libro intenso, ricordando quel suo ragazzo pieno di vita e di passione, tenendolo stretto e vivo. Usa il presente quando parla di lui, sorride ripensando a quella vita insieme, a quel dono speciale. Perché Giò era autistico. «E non aveva nessuna voglia di sentirsi tale – sostiene mamma Viviana – per lui è stato un peso da sopportare, per me invece una ricchezza vera. Perché lui era una persona meravigliosa, mi ha fatto conoscere la luce».

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Venerdì 29 aprile, alle 20.30 nell’Auditorium del Centro Verdi, si terrà la presentazione del volume “Per sempre Giò”. E sarà l’occasione per realizzare un altro pezzo del suo sogno. «Voleva avere tanti amici – racconta Viviana – questo è un modo per far sì che sia così». Un nuovo amico l’ha trovato in Pino Di Marzo, il segratese che ha contattato Viviana attraverso uno dei tanti gruppi social dedicati all’Inter ai quali è iscritta. Da quell’approccio esuberante all’evento di domani il passo è stato breve e a quel passo hanno contribuito anche i “nostri” Ragazzi di Robin, ai quali Viviana devolverà il ricavato della vendita del libro nella serata del Verdi. «Non vedo l’ora di incontrarli – spiega – perché la cosa che più mi ha colpito della loro esperienza è quel senso di appartenenza, quello spirito di gruppo. Sono convinta che conoscerli avrebbe aiutato Giò, che negli ultimi tempi è rimasto troppo solo, come me del resto. Realtà come i Robin, di genitori e figli che condividono tanto, dovrebbero esserci ovunque, ma purtroppo non è così».

Non solo presentazioni letterarie, per ricordare Giò si stanno organizzando eventi sportivi (vedi box sotto) perché lo sport è importante per chi soffre di autismo, può essere una valvola di sfogo, un interesse da coltivare a modo proprio, una passione. Perfino amore puro, come per Giò. «Ha conosciuto l’Inter e se n’è innamorato grazie a un suo compagno di classe – racconta Viviana – Era tutto per lui, viveva quei colori con un trasporto eccezionale: la gioia per le vittorie, la sofferenza nei periodi di magra. E viveva in tutto e per tutto come un tifoso appassionato: dava consigli al mister, suggerimenti a Moratti e io scrivevo lettere su lettere per… recapitarli». Sorride, col cuore. Quello grande di Giò, che è sempre lì con lei.

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