Il centrodestra di Segrate all’attacco: Area B va in Consiglio comunale

Il gazebo allestito la scorsa domenica dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia in via XXV Aprile per la petizione contro la Ztl milanese

«Micheli chieda la sospensione dei divieti», tuonano FdI, Lega e Forza Italia. I meloniani: «Raccolte in città oltre 200 firme». Pronta una mozione

Area B si appresta a varcare i confini di Milano e approdare in Aula Pieri. A portarla in Consiglio comunale a Segrate è una mozione presentata dal Centrodestra al gran completo, un testo che impegna la giunta Micheli a chiedere la sospensione dei nuovi divieti varati da Sala e promossi a pieni voti dal nostro sindaco. Anche il parlamentino segratese discuterà quindi del provvedimento per la limitazione dell’accesso al capoluogo da parte di alcune categorie di veicoli, tra cui i diesel euro 5, che mercoledì 2 novembre sarà al centro del dibattito a Palazzo Isimbardi con le proposte di modifica presentate dal centrosinistra in Città metropolitana.

I tre partiti di opposizione a livello locale prospettano un tavolo dei primi cittadini dell’hinterland, l’individuazione di parcheggi di interscambio che evitino che la nostra città diventi una grande area di sosta per pendolari dell’Est Milano e tariffe agevolate prima e ridotte definitivamente poi per i segratesi che dovranno usare i mezzi pubblici per raggiungere il capoluogo, anche come strumento per incentivare questo tipo di mobilità rispetto all’auto privata. E a questo, stando alla mozione protocollata giusto lunedì scorso, dovrebbe lavorare il primo cittadino.

La Lega: «Il sindaco lavori per i segratesi»

«Micheli è il sindaco di Segrate, non la stampella di Sala – attacca il capogruppo della Lega, Marco Carandina – Chiediamo che si spenda per promuovere un dialogo per la revisione del costo dell’abbonamento ai mezzi pubblici per i segratesi: è il doppio di quello urbano, se davvero esiste il concetto di Città metropolitana dovrebbe essere equiparato». Poi c’è il dibattito in Aula. «Vogliamo che se ne discuta, anche perché nella maggioranza sappiamo che ci sono mal di pancia rispetto a quanto deciso a Milano – rivela – E vogliamo che venga convocato un Consiglio nel quale affrontare il tema Area B nella prima settimana di novembre, perché è già successo troppe volte che le sedute venissero fissate a partite ormai chiuse. E non funziona così la democrazia».

La petizione di Fratelli d’Italia

La mossa “istituzionale” arriva una settimana dopo la mobilitazione del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, sceso in piazza domenica 16 ottobre per raccogliere le firme contro Area B. «Non è il primo gazebo di questo tipo che promuoviamo a Segrate – spiega il predisente del Circolo cittadino, Pietro Ferrari – non mi era mai capitato di vedere gente in fila per partecipare. In una settimana abbiamo messo insieme 220 firme, che lunedì mattina sono state protocollate in Comune a Milano insieme alle altre raccolte in circa un quarto dei paesi dell’hinterland, per un totale di 5mila. Andremo avanti a dar modo ai cittadini di schierarsi e sottoscrivere questa contrarietà, in modo tale da allegare le ulteriori firme alla mozione segratese. Non capisco come Sala non abbia previsto cosa potesse scaturire, a livello di disagi per le classi meno abbienti soprattutto, da un’operazione di questo tipo; comunque Micheli deve tutelare i cittadini di Segrate, è questo il suo ruolo». Una mobilitazione importante, che prevede ulteriori passi e nuove piazze, assicurano da Fratelli d’Italia. Un testo atteso alla prova dell’Aula, perché anche qui come a Palazzo Isimbardi c’è da verificare quale sia la tenuta della maggioranza, al netto di un Sala che lunedì pomeriggio ha aperto per la prima volta a un dialogo su modifiche da apportare alla “nuova” Area B.

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