San Felice punta sul fotovoltaico e lancia il “Club dei contatori”

Il quartiere di San Felice (Archivio)

Allo studio del Condominio centrale l’avvio di una comunità di energia rinnovabile. Il progetto per condividere una rete di scambio locale alimentata da pannelli, “premiata” da bonus statali

La crisi energetica e il caro bolletta come opportunità per dare una scossa alla transizione ecologica, con vantaggi per l’ambiente, ma anche per il portafogli. A scendere in campo è il Condominio centrale di San Felice, che ha deciso di entrare in partita con un progetto ambizioso per la riqualificazione energetica del quartiere attraverso il fotovoltaico. 

Da consumatori a produttori di energia

Lo strumento è quello delle comunità di autoconsumo collettivo di energia rinnovabile, che prevede che diversi soggetti – in questo caso il Condominio centrale e i condomini periferici aderenti all’iniziativa – realizzino ognuno una propria infrastruttura di produzione fotovoltaica e condividano localmente, con un sistema di scambio virtuale, la parte di energia in eccesso. Diventando “prosumer” (produttori e consumatori di energia) attivi che ottimizzano la produzione e il consumo locale di energia rinnovabile senza dover collegare i nuovi impianti tra di loro e con tutti i possibili punti di utilizzo di tale energia.

La collaborazione tra i residenti

Luca Mongiovì

«L’idea è quella di creare un “Club dei contatori” che permetta di misurare l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici dei soggetti aderenti all’iniziativa e di calcolare l’energia utilizzata in condivisione», sintetizza Luca Mongiovì, ingegnere, esperto in gestione dell’energia (EGE) e consigliere delegato allo studio di fattibilità tecnico-economica. Tale studio è nella fase di analisi e progettazione e sarà quanto prima sottoposto all’Assemblea dei proprietari del supercondominio. Un “caso studio”, quello sanfelicino, che può rappresentare un modello di collaborazione tra residenti nell’ottica della sostenibilità e dell’efficientamento, ma anche del risparmio.

Progetto pilota sugli edifici comuni del quartiere

«Il primo passo è un progetto pilota sugli edifici del Condominio, con l’installazione di pannelli solari per alimentare servizi comuni come illuminazione, irrigazione e sistemi di pompaggio, videosorveglianza – spiega Mongiovì – il passaggio successivo è invece legato alle abitazioni: stiamo studiando le varie tipologie di edifici per proporre soluzioni adatte e esteticamente in sintonia; l’adesione al “Club” sarà ovviamente libera, ma è chiaro che più saranno i partecipanti maggiore sarà il beneficio a livello economico massimizzando l’incontro tra la domanda e l’offerta locale di energia e la sinergia tra gli investimenti».

Bonus statale in bolletta per vent’anni

Ma come funziona questa comunità energetica rinnovabile? «L’aspetto interessante è che non servono modifiche nei singoli impianti privati, perché l’energia prodotta dai pannelli non è consumata direttamente dai proprietari ma immessa in una rete di scambio locale – chiarisce il titolare del “dossier” sanfelicino-. In questo modo l’energia non deve viaggiare a lunga distanza e si evitano gli oneri di trasporto le perdite relative. Si vende l’energia rinnovabile prodotta al distributore e si beneficia per vent’anni dei bonus statali previsti per l’energia autoconsumata collettivamente. Stiamo studiando inoltre la possibilità di utilizzare batterie per accumulare l’energia non consumata in un determinato momento, magari perché le persone sono fuori casa, e condividerla a un orario più appropriato». Un modo per guadagnarci tutti, ambiente compreso, insomma… «È un progetto complesso, ma può consentire di ridurre la dipendenza dal sistema elettrico nazionale e che vede il Condominio Centrale come “cabina di regia” per coordinare gli eventuali interventi che poi saranno, è bene ribadirlo, decisi e pagati da ogni soggetto che vorrà partecipare alla rete». Uno scudo contro la crisi energetica e un passo avanti concreto nell’ottica della circolarità e della neutralità carbonica, cui guardare con interesse.

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