Primarie Pd Segrate, in città il 71% con Schlein. Barsanti: «Confermato il voto degli iscritti»

Il segretario cittadino pronto all’ipotesi congresso: «vorrei coinvolgere i giovani». La “virata” a sinistra apre il fronte con Renzi e Calenda. «Non temo ripercussioni locali, ma dipende da loro», dice il segratario dem cittadino Bruno Barsanti 

Anche il popolo dem di Segrate sceglie Elly Schlein. Il 71% di coloro che hanno votato per le primarie del Pd nei quattro seggi allestiti in città, nei quali hanno lavorato una quindicina di volontari, ha preferito lei. Un risultato in linea con quello del circolo cittadino, con gli iscritti al partito chiamati a pronunciarsi una settimana prima. Schlein aveva incassato 28 voti contro i 10 di Bonaccini, un esito in linea con quello di Milano ma in controtendenza rispetto agli altri Comuni della Martesana che avevano premiato il governatore dell’Emilia Romagna. «Questo mi rende orgoglioso – commenta il segretario cittadino Bruno Barsanti – sono contento che a Segrate il circolo rappresenti così bene la base del Pd».

Bruno Barsanti

Resta il fatto che per il partito si tratti di una svolta, generazionale e non solo. Cosa accadrà ora?

«Sarà la nuova segretaria a dettare i tempi e i modi della riorganizzazione. Se dovesse decidere di aprire i congressi locali, lo faremo. Sono segretario da quasi due anni non da qualche mese, si potrebbe pensare di farlo anche a Segrate. La mia idea è di coinvolgere sempre di più i giovani, ma anche di invogliare a partecipare questa base numerosa (anche se i votanti alle primarie sono stati 785 a fronte dei 1.154 del 2019 e dei 1.174 di due anni prima, ndr) e avere qualche iscritto in più».

è evidente che il nuovo corso guardi più a sinistra rispetto ai precedenti e a quanto avrebbe fatto Bonaccini. Pensa di recuperare parte dei fuoriusciti degli anni scorsi?

«è una domanda da fare a loro. Io non ho mai interrotto i contatti con nessuno, né ho mai allontanato qualcuno dal partito. Ci sono stati veti incrociati tra chi si posizionava a sinistra e chi era più renziano. Comunque, c’è da dire che chi se n’è andato rappresenta una percentuale in linea con quella nazionale. Detto questo, noi abbiamo avuto interlocuzioni con tutti, sono stati loro che spesso si sono defilati».

C’è poi il tema 5 Stelle come alleato sempre più probabile.

«Anche qui non saprei dire chi sia il referente in città, però. Alle Regionali eravamo alleati, nei fatti, ma non li abbiamo visti. Resta il fatto che se qualcuno bussasse alla porta, io aprirei senza preconcetti».

Calenda e Renzi sono partiti lancia in resta per affermare il loro ruolo di forza riformista a fronte di un Pd ormai di sinistra. C’è il timore che questa situazione incida sullo scenario segratese?

«Voglio essere chiaro: se qualcuno farà mattane non sarò certo io e non sarà il Pd. Siamo responsabili e restiamo “governisti”, Schlein o non Schlein. Se guardo alle posizioni dei referenti cittadini sono tranquillo, certo le parole dei leader nazionali possono far venire dubbi. Bisogna capire cosa sceglieranno di fare gli esponenti locali, qualora ci sia una richiesta dall’alto. Ma non saremo certo noi a mettere in discussione squadra e maggioranza, stiamo facendo un lavoro e andremo avanti».

Be the first to comment on "Primarie Pd Segrate, in città il 71% con Schlein. Barsanti: «Confermato il voto degli iscritti»"

Rispondi