L’istituto di Segrate ha istituito un fondo per venire incontro alle famiglie in difficoltà economiche.
Ha fatto parlare nei giorni scorsi la notizia, uscita su diversi media nazionali, di una colletta organizzata all’Istituto Sabin per aiutare una famiglia in difficoltà nel pagare il costo di una gita scolastica. Una bella storia, anche se le cose non sono andate proprio così. O meglio: vero è l’antefatto, e cioè la difficoltà di una famiglia (anzi due a essere precisi) a far fronte alla spesa per un viaggio di istruzione. Non c’è stata però alcuna “colletta”, ma un intervento forse ancora più significativo.
«La nostra scuola da anni ha attivato un fondo destinato a sostenere le famiglie che esprimono il bisogno di essere aiutate a far fronte alla spesa per uscite o viaggi – precisa la dirigente Elisabetta Trisolini rispondendo al Giornale di Segrate – è una procedura delicata, di cui si occupano gli insegnanti interloquendo con le famiglie e poi con la direzione. Nel caso specifico due famiglie hanno chiesto aiuto per partecipare a uno stage linguistico all’estero organizzato da una seconda e una terza della scuola secondaria di primo grado. Noi come scuola abbiamo coperto la metà dell’importo e per l’altra metà abbiamo chiesto aiuto all’Associazione Genitori che ha, come in altre circostanze, contribuito con altri fondi». Insomma un “lavoro di squadra” tra Istituto e genitori per permettere a tutti gli studenti di partecipare al viaggio. «Per noi è importante che nessuno si senta escluso – commenta la dirigente – perché il viaggio di istruzione è esso stesso scuola, un momento educativo importante per i ragazzi. Se la scuola fa una proposta formativa, poi è giusto che si impegni a portarla a termine, per tutti».
Dall’inizio dell’anno sono state in tutto nove le richieste arrivate in dirigenza di sostegno per gite, soprattutto dalle medie dove le uscite si estendono su più giorni. «Al momento abbiamo speso 1.400 euro a questo scopo – spiega la dirigente – e siamo felici di poter garantire a tutti queste occasioni che per molti restano un unicum nella loro vita».
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