L’ex presidente del Consiglio si è spento a 86 anni. “Papà” di Milano2, partì da qui il suo impero televisivo che lo condusse poi alla “discesa in campo”
Un pezzo di storia italiana, ma anche della città di Segrate. Lunedì 12 giugno Silvio Berlusconi è morto all’età di 86 anni all’ospedale San Raffaele, a pochi metri dalla “sua” Milano2, il quartiere che costruì negli anni Settanta e che fu il trampolino di lancio della sua carriera di imprenditore edile e televisivo e poi di politico. Silvio Berlusconi era rientrato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero di 45 giorni terminato alcune settimane fa dovuto a una polmonite e alla leucemia mielomonocitica da cui era affetto.
Il nome di Silvio Berlusconi – il più longevo tra i Presidenti del Consiglio della storia repubblicana, ruolo che ha ricoperto per 3.339 giorni – è legato in modo indissolubile a Segrate: proprio qui nel 1970 iniziò a realizzare con la sua Edilnord, fondata nel 1963, la “cittadella” dove tuttora vivono quasi tremila famiglie e che fu anche l’incubatrice di Canale5 e poi sede per lunghi anni degli studi televisivi Mediaset e di importanti società della galassia Fininvest.
I successi nell’edilizia e la creazione di un impero nel settore dei mass media, completato con l’acquisizione negli anni Ottanta della Mondadori attraverso la cosiddetta “guerra di Segrate” (anche la casa editrice ha la sua sede in città) con Carlo De Benedetti – aprirono poi la strada a quelli sportivi con il Milan e, nel 1994, alla “discesa in campo”.
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