Francisca Albamonte, segratese, è tesoriera di Fidapa, associazione con 11mila socie e oltre 300 sezioni: «Mi piacerebbe crearne una anche nella mia città»
Lavoro, cultura, pari opportunità e promozione della donna a tutti i livelli della società, contro ogni forma di discriminazione. Con alle spalle un piccolo esercito di 11mila socie organizzato in 300 sezioni in Italia e una storia di quasi un secolo. Fidapa – che sta per Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari – è un’associazione femminile facente parte a livello internazionale del network di IFBPW, presente in oltre cento Paesi del mondo. E potrebbe presto trovare “casa” anche a Segrate, dove già vive la tesoriera nazionale Francisca Albamonte.
«Sì, mi piacerebbe creare una sezione locale nella mia città, sarebbe una bella occasione per affrontare insieme anche i problemi e le tematiche territoriali, quelle più vicine alle donne di Segrate», dice la dirigente di Fidapa, di professione fiscalista e consulente del lavoro, già presidente della sezione milanese e residente a Milano2 da alcuni anni. Una proposta, quella di portare anche a Segrate le attività dell’associazione, che fa parte del programma più ampio del suo mandato che per un biennio la vedrà nell’organismo nazionale guidato da Concetta Corallo. «Mi occuperò dei conti dell’associazione, ma tra i miei obiettivi c’è anche quello di espandere sempre di più la nostra rete nel Nord Italia dove siamo già molto presenti», spiega Albamonte, argentina con madre italiana e amante delle sfide, come quella che l’ha portata – figlia di italiani emigrati in Sudamerica – prima in Calabria e poi a Milano dove ha fondato un affermato studio professionale.
«Ogni donna dovrebbe avere come obiettivo la propria indipendenza economica, se poi aggiunge al suo reddito quello di un compagno o marito ben venga, ma è importante che sappia fare un mestiere e si crei le condizioni per essere autonoma»
«Mia madre ha cresciuto due figli mandando avanti da sola la famiglia e anche io, dopo essere arrivata in Italia a inizio anni ‘90, mi sono lasciata alle spalle un matrimonio fallito e le difficoltà nel trovare sbocchi lavorativi soddisfacenti decidendo di trasferirmi da sola a Milano dove ho avviato la mia attività – racconta Francisca Albamonte – mi sono avvicinata a Fidapa perché ne condivido i valori: per me ogni donna dovrebbe avere come obiettivo la propria indipendenza economica, se poi aggiunge al suo reddito quello di un compagno o marito ben venga, ma è importante che sappia fare un mestiere e si crei le condizioni per essere autonoma». Un obiettivo non sempre facile, in un mondo del lavoro spesso “maschile” e con magari la necessità di conciliare la vita professionale a quella famigliare. «Il contributo di Fidapa vuole essere proprio quello di aiutare le donne sia migliorando normative spesso arcaiche e inadeguate sia facendo rete e formazione tra le socie per sostenerle nei loro progetti e nella loro crescita personale e professionale, dandole sicurezza e autostima. Il nostro scopo è promuovere il ruolo della donna nella società a partire dalla parità di opportunità nel lavoro».
ùAnche in politica? Lei nel 2021 ha corso per il Consiglio comunale di Milano con la lista civica di Luca Bernardo, candidato sindaco del Centrodestra. «Fidapa promuove la partecipazione delle donne alla vita politica e nelle istituzioni, è previsto dal nostro statuto – dice la tesoriera dell’associazione – questo vale a tutti i livelli, perché il ruolo della donna non si difende solo a Roma o negli edifici europei, dove Fidapa ha una sua rappresentanza, ma anche sui territori. Penso ad esempio al tema degli asili nido, a tutte le politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia che le amministrazioni locali possono portare avanti».
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