Area B a Segrate? La Lega: «Micheli vuole copiare Sala»

Area B SegrateNella foto, il cartello elettronico che segnala l’ingresso in Area B in via Rubattino, al confine tra il capoluogo e Segrate

L’assessore Achilli ha confermato l’ipotesi di uno studio di fattibilità. Pochi mezzi e tanti segratesi costretti a cambiare l’auto, da qui le proteste. «Sarebbe una decisione folle»

È scritto nero su bianco, alle pagine 30, 31 e 78 di quella “Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi” che è di fatto un aggiornamento del DUP, il Documento unico di programmazione, la bussola con la quale si muove un’amministrazione comunale.

C’è scritto “Area B Segrate”, niente di meno. E si parla di un’analisi costi/benefici da sottoporre poi a valutazione politica da effettuare tra il 2023 e il 2025. Da qui è partito il capogruppo della Lega, Marco Carandina, per chiedere conto in Consiglio comunale di questa prospettiva inserita tra i programmi del mandato, nonostante fosse assente da quello elettorale del 2020 sottoscritto dall’attuale maggioranza. E l’assessore Livia Achilli ha replicato in modo piuttosto fumoso. «Abbiamo avviato interlocuzioni per uno studio di fattibilità con delle realtà private», ha detto, specificando poi che il tutto è in una «fase embrionale» e che «neanche noi ci siamo ancora formati un’opinione concreta sulla realizzazione di un’Area B».

Ma di questa Ztl in stile Milano si parla in un documento programmatico e questo è più che sufficiente a portare la Lega sulle barricate. Il Carroccio segratese, in una nota diramata lunedì, si scaglia contro il sindaco Micheli. «Un’Area B in città costringerebbe molti segratesi a cambiare la propria auto – sottolinea il segretario cittadino Andrea Donati – peraltro in un contesto diverso dal capoluogo, servito da un trasporto pubblico importante: qui a Segrate si pensa a un’Area B quando sono state eliminate la 38 e la 73 e comunque i mezzi pubblici sono insufficienti e male organizzati. Tutto per la smania di imitare Sala. A questo punto allora che chiedano l’annessione a Milano, facciamo prima…».

Un j’accuse in piena regola, con Carandina che pone l’accento sull’ipotesi, confermata dall’assessore Achilli, di promuovere un investimento su uno studio di fattibilità. «È una follia spendere risorse ed energie su un progetto sul quale, a detta loro, non si sono neppure fatti un’idea – commenta il capogruppo leghista – Piuttosto promuovi uno studio sul traffico o altre analisi, se ancora devi valutare se imboccare quella strada, altrimenti significa che stai amministrando la città senza cognizione di causa». Poi la Lega ne ha anche per Micheli e il suo mantra della mobilità sostenibile. «Sarebbe il caso che smettesse di invitare tutti a usare la bicicletta per andare al lavoro e scattarsi i soliti selfie – attacca Donati – lui per arrivare in ufficio pedala per un chilometro scarso, c’è chi dovrebbe farne una decina almeno. Deve pensare anche a questi segratesi e sono tanti». Rincara la dose Carandina. «Emulare Sala senza pesare gli effetti delle proprie decisioni è senza senso. Non tutti possono muoversi con il Ciclobus del Comune – ironizza – a proposito… che fine ha fatto?».

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